Hofman Orchestra – Overture

Con la Hofman Orchestra ci troviamo di fronte ad un vero e proprio trio rock; non si direbbe dalle sensazioni che a prima vista dà il nome della band, ma poi quando si entra dentro le note di Overture si cambia subito idea. Comunque sia, i tre romani propongono una musica tutta da ascoltare con attenzione per le innumerevoli sfaccettature che presenta votata, come sembra, ad influenze tra le più disparate. Infatti, mentre a volte sembra di trovarsi in pieno rock e in altre invece lo sperimentalismo sembra far capolino, accade poi di ritrovarsi in atmosfere che variano tra noise, punk e un grunge che si trasforma spesso in una street blues gradevole. E così, dopo l’esordio con Tutti I Nudi Vengono Al Petting dove sembra di trovarsi in mezzo ad ondate rock intervallate da passaggi che toccano tutti i più importanti gruppi italiani che vanno dai Verdena agli Aftehours ed oltre. Ma non è certo l’unica influenza contenuta nell’album che ha tante di quelle spruzzate rock da far paura. E c’è poi un’altra cosa che colpisce: infatti anche nei testi si percepisce la voglia di essere un tantino sopra le righe con testi che, ad esempio, citano addirittura Leopardi o che, ad esempio, come accade in La Mia Vita O Poco Più, gli Hofman Orchestra prestano le loro attenzioni oltre che anche un calibrato occhiolino alla band di Manuel Agnelli. E comunque, paragoni a parte, questi ragazzi romani sanno il fatto loro, sanno muoversi bene e mettere a frutto quelle che sono idee che stanno maturando velocemente e convintamente. Basta ascoltare ad esempio Via D’Uscita per accorgersene e convincersi oppure dare un ascolto più approfondito a Il Mondo Dei Bodhisattva per rendersi conto che quando sembra qui di avere a che fare nell’introduzione con The Edge, in realtà qui è un certo Giulio Cecchini che si propone e, dobbiamo dire gradevolmente e piacevolmente. Un gran bell’esordio che parla della voglia e della capacità di riprendersi la propria vita in mano, di ritornare finalmente a vivere con spensieratezza non solo le buone abitudini quotidiane ma anche la propria creatività artistica che ha un terribile bisogno di uscire dal guscio in cui è stata costretta dai tempi. E speriamo Overture che non sia solo esordio!

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