The Cure – Wish

Dopo la pubblicazione del mini live Entreat di cui abbiamo precedentemente parlato, l’anno successivo, nel 1992, è la volta di  Wish che giunge in un periodo in cui il grunge stava assumendo connotati epocali grazie a tante di quelle band che poi, di lì a poco, si sarebbero definitivamente affermate sia sulla scena americana, dalla quale la maggior parte proveniva, ma anche a livello internazionale.

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The Cure – Entreat

Ci sono dei colleghi con i quali discuto spesso di musica e con molti di loro ci sono delle divergenze di opinioni che riguardano, in particolar modo, il fatto che purtroppo sono in tanti ad avere l’opinione che i dischi registrati in studio dimostrano effettivamente le capacità musicali delle band.

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The Cure – The Head On The Door

Dopo il deludente The Top, i The Cure di Robert Smith non eludono le aspettative dei propri fan perché sfornano un nuovo lavoro, The Head On The Door, in cui sono finalmente al top di quella fusione tra pop e dark che da tempo avevano inseguito con le precedenti produzioni ed in particolare con gli ultimi due lavori in ordine d’uscita.

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The Cure – Concert: The Cure Live

Nelle nostre recensioni per Rockgarage abbiamo sempre evitato di analizzare produzioni prettamente live perché riteniamo che i suoni prodotti in studio, anche se spesso manipolati (in particolare in quest’ultima èra tecnologica) non sono sufficienti a far capire, leggendo, quelle composizioni e quelle produzioni alle quali gli artisti si affidano per portare al pubblico il loro messaggio musicale.

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The Cure – Faith

Nel 1981, in un’intervista, il leader dei The Cure, band della quale ci stiamo occupando ora, dichiarava “Ho sempre cercato di scrivere un album che fosse unitario, che spiegasse una certa atmosfera nel suo insieme, perché se vuoi esplorare qualcosa, per farlo ti serve più di una canzone”.

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The Cure – Seventeen Seconds

Seventeen Seconds venne pubblicato ad aprile del 1980 con una grossa novità rispetto ai precedenti lavori. Infatti fu in questo disco che vennero inserite per la prima volta le tastiere che modificaro un po’ il sound della band. Le sonorità sono sempre più rivolte ad un post punk elaborato tanto da sembrare, a volte, una sorta di marcia funebre che fa da sfondo ai testi.

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Porco Rosso – Kuro Fune

Secondo album per i Porco Rosso, band pisana che viaggia tra atmosfere post punk e wave di innegabile fattura, alle quali si aggiunge una certa genialità che caratterizza questa loro seconda produzione. Infatti Kuro Fune, è ancora più crudo, ma anche più geniale, rispetto all’esordio perché interamente realizzato in presa diretta e quindi con sonorità immediatamente palpabili.

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