The Cure – Concert: The Cure Live

Nelle nostre recensioni per Rockgarage abbiamo sempre evitato di analizzare produzioni prettamente live perché riteniamo che i suoni prodotti in studio, anche se spesso manipolati (in particolare in quest’ultima èra tecnologica) non sono sufficienti a far capire, leggendo, quelle composizioni e quelle produzioni alle quali gli artisti si affidano per portare al pubblico il loro messaggio musicale. Stavolta però dobbiamo fare un’eccezione perché Concert: The Cure Live non è una produzione qualsiasi. Infatti, il disco, è un affascinante documento che riassume la precedente fase dell’intera carriera dei The Cure, un notevole contributo al sostegno di album quali The Top, Pornography, The Head On The Door anche se poi la scaletta rispetta molto di più quel The Top di cui ne abbiamo parlato precedentemente su questo stesso sito. Il bello di questo lavoro, almeno ai nostri timpani, sono le versioni energiche e fantastiche di classici quali Primary, The Hanging Garden e quella Charlotte Sometimes che è sempre fantastico riascoltare. Tuttavia in Concert: The Cure Live appare anche una fantastica ed emozionante interpretazione di A Forest che in molti hanno definito il brano più grande che i The Cure abbiano mai composto (ma qui c’è tanto da ridire!!!). Qui la chitarra di Robert Smith, accompagnata da una linea armonica di sintetizzatore si immette sulla strada dell’assolo più lungo dal suono stilisticamente temperato grazie alla grande energia di un punk frenetico e leggero che sembra esorcizzare quello che i Cure avevano fino a quel momento raccontato in studio di registrazione. Ed il finale del pezzo, tutto architettato sulla linea del basso di Phil Thornalley, chiude uno dei migliori brani live …. di tutti i tempi (scusate se la penso così!). Potrebbe apparire strano ma qui ci troviamo di fronte al risveglio dal torpore di studio in cui i The Cure erano un po’ caduti negli ultimi periodi prima di questa uscita discografica, infatti Concert: The Cure Live è un album che tramanda atmosfere mature e senza ombra di dubbio fortemente volute dal solito Smith che, anche qui, fa la voce del padrone per le potenzialità che riesce a tirare fuori dall’intero gruppo. E’ vero che ogni brano ha una propria cornice, come quei passaggi che molti di noi ricordano essere la base di  Pictures At An Exibition, ma qui, in Concert: The Cure Live, quei passaggi sono delle vere e proprie pennellate del viaggio che i The Cure compiono tra un alborigeno post punk ed un ben più equilibrato sapore di new wave.  E’ inutile che qui ci si cimenti nell’interpretazione scritta dei pezzi contenuti in Concert: The Cure Live perché rischieremmo di restare ingarbugliati nei nostri stessi pensieri che non sono sufficienti a trasmettere ai nostri lettori le sensazioni che abbiamo provato a riascoltare questo disco che è, purtroppo, giunto al termine (ma lo riascolteremo, statene certi perché ogni tanto ci vuole una ripetizione); riteniamo però più che opportuno riportare una delle dichiarazioni che Smith ebbe a rilasciare in occasione dell’uscita di questo disco, dichiarazione recuperata in rete e che la dice lunga su quanto potremmo aggiungere noi:

Di norma i dischi dal vivo non sono che fotografie sbiadite di un avvenimento; i concerti sono belli perché il suono è potente e c’è qualcosa da guardare, ma gli album che vorrebbero documentarli sono per la maggior parte deboli, pieni di errori, noiosi… non sono che delle antologie. L’unico motivo per cui abbiamo pubblicato un live è che nel corso degli anni ne erano usciti più o meno trenta illegali. Ho preso la decisione dopo avere ascoltato un bootleg dei New Order, la cosa peggiore ch’io abbia mai sentito. A quel punto mi è venuto in mente che doveva esistere qualcosa del genere anche dei Cure. Dunque si è fatto uscire questo live dalla confezione spartana, tipo LP pirata, così che chi lo desidera possa ascoltare versioni dal vivo, differenti da quelle di studio, di alcuni nostri pezzi. Così facendo, abbiamo almeno avuto il controllo del suono delle canzoni. ‘Concert’ non è male, è superiore alla media dei dischi dal vivo… ma non è l’album dei Cure che preferisco.” (Link: https://venerato-maestro-oppure.com/2014/06/27/the-cure-1978-1996-8-concert-the-cure-live/)

 

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