Van Kery – New Life

Un famoso brano di Neil Young diceva “rock’n’roll can never die”, beh aveva proprio ragione, a sentire poi questa band siciliana che spreme il rock blues come fossero le arance dell’isolana terra, c’è solo da aggiungere “rock’n’roll is here to stay”. Stamane mi sono svegliato con questa musica in testa, ma appena ho messo su l’ascolto di New Life mi son detto “sogno o son desto, questa musica mi riporta un po’ indietro ma ha comunque tanto carisma dentro che questi Van Kery sembrano essere usciti da qualche elezione per suonare di spalla ai grandi del rock blues” e non facciamo nomi perché potrebbero suonare con tutti. Ed in principio era Runaway che esplodeva da quel PC proponendo un rock tasso cento, si perché è così lucido da entrarti subito dentro con quei giri di basso e chitarra, dove la batteria si appoggia e nulla più ma guida l’intera band in un rock d’altri tempi. Mi verrebbe da fare un’imprecazione ma per questioni censorie non posso farla…ma voi per un secondo pensate che l’abbia detta perché questo rock proposto dai Van Kery, quelle imprecazioni te le richiamano subito. Potrei proseguire ad imprecare anche con la successiva One Thing I Learned, ma anche se il ritmo è leggermente più contenuto quello strano suono rock c’è sempre anche con la voce distorta che dà più feeling al brano fino al sopraggiungere di uno strisciante pezzo solista di chitarra che nel complesso poi è quasi come ascoltare uno dei tanti solchi da studio di Alice Cooper.  E l’imprecazione continua a perseguitarmi anche quando arriva Perfect Love, splendido blues da atmosfere da sedili abbassati come si faceva una volta, un pezzo da mille e una notte dove il sound è tutto perfezione, a partire dalla splendida voce di Gianluca Vancheri, calda, blues, cruda proprio le voci di una volta, capace di superare anche il mantra della chitarra che non lascia spazio alle emozioni fino ad entrarti dentro con quella svisatina blues che ti chiedi chi stia suonando ma che alla fine non ti importa tanto è perfetta. La chitarra continua a cucire il rock che vorresti a questo punto del disco e ce l’hai con Not My Time che su un semplice giro della sei corde si trascina tutto il resto della band in una sfida a colpi di svisate, di battute, di arresti e riprese di tempo, insomma una cascata di suoni che il rock te lo fanno entrare senza accorgertene e senza dolore per di più. È con New Life poi che il grande salto è davvero assicurato, si perché è giusto che con New Life si dia il titolo all’album perché, come si presenta il pezzo non poteva essere diversamente: un blues da capogiro, uno sfavillante lento blues dove la chitarra è lo strumento che la fa da padrone rendendo davvero l’idea di una nuova vita. Ed è così che tra rock, blues e R’n’B ci si avvia alla conclusione di un disco che ha ancora colpi da esplodere prima con il blues di Everything I Do Is Wrong che ricorda tanto il buon vecchio elettro blues quasi boogie alla T. Rex, poi con il quasi beatlesiano Pick Your Poison finalmente si può definire l’anima di questa band che merita assolutamente il voto che le abbiamo assegnato. Già perché i Van Kery hanno un’anima che è rock e dove c’è il rock c’è il R’n’B, c’è il blues ma, soprattutto c’è la grande creatività di una band che, sinceramente, noi ci auguriamo che faccia tanta strada. Forse è la prima volta che personalmente assegno un voto così alto ad una produzione, ma ne vale talmente tanto perché questo New Life ha l’anima di quelle grandi band che vanno dagli Humple Pie ai Led Zeppelin e ad altre grandi band di quel periodo, ma che per fortuna si chiamano Van Kery!

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