I Mutes ed il senso di colpa cattolico nel nuovo singolo Mere Slaughter

Dopo l’uscita a novembre del loro recente singolo ‘Mere Slaughter’, celebrato da artisti del calibro di RTE, Louder Than War Radio, Noizze e Hardbeat Magazine, il trio post-punk / noise-rock di Birmingham, Mutes, torna con il loro nuovo singolo ‘ Televangelist”, pubblicato il 16 febbraio scorso e tratto dal loro prossimo quarto album in studio “…buried where you stand” in uscita il 17 maggio 2024 tramite No Sound Records.

Originariamente concepito come un progetto solista, principalmente ambient, del cantante e paroliere James, i Mutes hanno pubblicato il loro omonimo EP di debutto nel 2014. Le cose hanno preso una svolta decisamente più rumorosa con l’uscita di Starvation Age nel 2015, una versione di tutta la band che ha abbracciato l’amore del gruppo per il noise-rock e la psichedelia. La band ha pubblicato il suo album di debutto No Desire nel 2017 attraverso l’etichetta indipendente FOMA, celebrato da artisti del calibro di DIY Magazine e The Line of Best Fit.

Promosso da BBC Radio 6, il loro secondo album in studio Pareidolia è stato pubblicato nel 2019, mentre il 2021 ha visto l’uscita di Dreams of Being Cornered, il loro terzo e più completo disco finora, che ha visto i Mutes catturare la ferocia del loro spettacolo dal vivo.

Registrato interamente dal vivo in tre pezzi con Mark Gittins ai Megatone Studios, Televangelist è un turbinio di wooze new-wave e carica punk-rock inusuali.

Sul significato lirico dietro la canzone, la band afferma: “Proiezioni teologiche di un agnostico irresoluto diviso tra l’aggrapparsi alla mano rassicurante dello statalismo e il devastare l’idolatria interiorizzata. Il viaggio infernale nel cattolicesimo”.

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