Old Bridge – Bless The Hell

Vorrei iniziare questa mia recensione con una imprecazione, ma non ce la faccio perché la musica che ho ascoltato finora mi ha riportato indietro quando, giovincello, amavo i Black Sabbath, i Grand Funk Railroad e, progressivamente, mi spingevo già verso Claudio Rocchi, la P.F.M. di Pagani e così via. Erano i famosi anni 70, quelli dell’esplosione musicale “consapevole” guidata, forse inconsapevolmente, da un certo Battiato che con il suo Pollution impollinava i giovani astanti. Bene, dopo questo nostro divagare ritorniamo alla nostra band fiorentina, gli Old Bridge, che con questo album d’esordio Bless The Hell dimostrano, dopo vari EP promozionali e dopo una ristrutturazione della formazione, di essere all’altezza per grandi numeri che con la loro attività live hanno già saputo dimostrare. Devo ammettere qui, mio malgrado, di non essere un appassionato esperto di metal come devo ammettere che il metal me lo sono lasciato indietro da diversi anni (ero un bambino che imitava Ted Nugent), ma sono contento di essere ritornato un po’ indietro con questo album che ha un respiro più ampio del solito metal. Già nel sentire la voce della brava Agnoloni ci si accorge dell’esplosione energetica che la band emana e se ci si concentra un po’ si percepisce che sono tutti gli strumenti, e i musicisti, che emanano energia a tutto spiano. Certo che la presenza poi di altrettanto validi comprimari contribuisce notevolmente al lavoro prodotto dalla band che si è affidata alla Black Windows per la promozione su larga scala. Analizzando le tracce che compongono questa produzione possiamo dire che gli Old Bridge con Bless The Hell hanno voluto proporre un viaggio all’interno di quell’inferno che ognuno di noi si porta dentro e forse non è un caso che proprio Ad Inferi sia affidato lo start che ci condurrà a percorrere tutta la strada sonora che gli Old Bridge ci propongono. Certamente dalla loro gioca anche il fatto di non essere musicisti esordienti ma di avere alle spalle una notevole esperienza che li ha condotti a formulare un sound di ottima fattura proiettandoli sin da subito agli apici del nostro metal e non solo. Oltremodo il messaggio che gli Old Bridge propongono in maniera egregia con questo Bless The Hell richiama alla mente i passaggi danteschi – e non poteva essere diversamente vista la loro provenienza – e non solo quelli, soprattutto in questo periodo in cui tutti siamo condannati ad imboccare un cammino incerto, probabilmente cupo, dove le nostre debolezze e paure si trasformano ben presto in demoni dell’incerto. Bless The Hell è un disco da ascoltare tutto d’un fiato, ad alto volume, allo stesso modo con cui si ascoltavano una volta i Black Sabbath o quell’indiavolato di Alice Cooper!

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