Emily Breeze con Rapture dal prossimo 10 Febbraio

Uscirà il prossimo 10 febbraio il nuovo lavoro dell’artista di Bristol che si presenta con Rapture a distanza di dodici anni dal suo primo album solista Penny Arcade. Noi lo abbiamo ascoltato in anteprima e ve ne parliamo qui.

Emily Breeze (ne avevamo già parlato qui in occasione dell’uscita del singolo Link  si prepara a pubblicare il prossimo 10 febbraio il suo nuovo album dal titolo Rapture, un album che è davvero unico per come è stato prodotto mettendo in risalto tutte le capacità vocali della cantante inglese. Le canzoni di quest’album, scritte e registrate durante i suoi quarant’anni, viaggia tra alternative ed indie rock creando atmosfere vellutate all’occorrenza ma anche forti quando è necessario, rivelando così quelle che sono le capacità interpretative di questa artista di Bristol. L’album descrive e racconta quelle che sono le storie di formazione di mezza età dove è celebrato il fallimento, l’eccesso, l’accettazione di come si è con un riferimento a ciò che si diventa con l’avanzare dell’età in un mondo che diventa sempre più strano, e che sempre di più mette al margine quando si è adulti. E’ fantastico quanto poi la stessa Emily Breeze ha dichiarato in merito: “Stavo ricevendo consigli dai tipi dell’industria musicale per provare a nascondere la mia età come se fosse un segreto sporco da dover mantenere, come se avessi addosso una malattia sessualmente trasmissibile o altro. Bene, io ho fatto l’esatto contrario.” Ed è questo esatto contrario che l’ha portata, oggi, ad essere definita la risposta del ventunesimo secolo del Regno Unito alla strapotenza di Patti Smith. Noi di areARock, sin dal primo momento abbiamo promosso questa produzione ritenendola una delle più interessanti del primo periodo 2023, e non ce ne pentiamo assolutamente, perché abbiamo ascoltato l’album in anteprima e siamo stati colti da quella che è un’irrefrenabile sorpresa che porta subito Rapture in cima alle nostre preferenze. Il fulcro dell’album, Part Of Me, affronta i destini alternativi delle figure imponenti del ventunesimo secolo quali Elvis, che si è trasferito in periferia grazie ad un programma di protezione dei testimoni o, quello della principessa Diana che sotto copertura lavora da Anne Summers indossando un travestimento.

Una volta si parlava di fantasia al potere, qui, invece, possiamo parlare di racconti di vita che messi in musica sono splendidamente narrati dalla voce di Emily. Il disco viene completato dalle splendide illustrazioni del produttore Stew Jackson (Massive Attack) e della fantastica band che accompagna Emily con Rob Norbury alla chitarra solista, Andy Sutor alla batteria, Helen Stanley alle tastiere ed ai synth e George Caveney al basso. Rapture è un disco da ascoltare assolutamente, un disco da non sottovalutare, pieno di potenzialità, pieno di espressività e di un rock che muovendosi tra indie ed alternative esprime tutta la voglia di fare musica, quella musica che oggi è più che mai necessaria a gridare anche tutta la rabbia che abbiamo dentro. Altro che risposta del Regno Unito a Patti Smith, qui siamo davvero oltre! Ai posteri l’ardua sentenza! E, comunque gran bel disco oltre che gran bel underground che dimostra la maturità dell’artista di Bristol raggiunta dopo la pubblicazione del suo primo album solista The Penny Arcade del 2010. Ora però  Rapture è tutta un’altra storia. Continua così Emily!

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