Titania è il nuovo disco dei Goad, tra Shakespeare, Keats e Rossi

I Goad di Maurilio Rossi li conosciamo per aver recensito in passato alcune loro produzioni: Landor, e La Bell Dame che potrete leggere su questo stesso sito, ma come è giusto che sia, anche stavolta non volevamo farci sfuggire il loro nuovo disco che prima o poi farà capolino nella nostra discoteca rock perché per ora è solo liquido. Con Maurilio poi abbiam scambiato quattro chiacchere al telefono qualche giorno fa, giusto per parlare di musica ed approfondire la nostra conoscenza che, ormai è un nostro obiettivo, prima o poi speriamo di convertire in una bella intervista per il nostro canale yuotube. Al di là di tutto comunque l’ascolto di Titania, nuovo prodotto della band, ci ha colpito come sempre accade con i dischi di questi bravi musicisti fiorentini, perché raccontare storie in rock è ormai la loro “congenita” capacità espressiva. E così accade che il nuovo concepimento, questa volta completamente ispirato al “Sogno di una notta di mezza estate” di William Shakespeare ed ai versi di John Keats, non può essere raccontato dopo un solo ascolto perché qui, in quest’opera musicale, c’è tutto lo scindibile e l’inscindibile del progressive e del rock italico sotto forma di concept album. Ed il lavoro dell’amico Maurilio dev’essere stato davvero faticoso visto che tutto risulta essere curato fin nei più piccoli dettagli grazie anche a quella che, di sicuro, è la profonda conoscenza, competenza e creatività di Rossi e di tutta la band che lo accompagna.

E così accade che i Goad stavolta fanno un viaggio nella letteratura inglese per cantare l’intricata storia dell’ amore-vendetta della regina delle fate Titania, sposa di Oberon re delle fate, ai quali l’opera di William Shakespeare è ispirata, con l’aggiunta rockeggiata di alcuni sorprendenti versi di John Keats, uno dei principali esponenti della seconda generazione romantica inglese assieme a Lord Byron e Percy Bysshe Shelley, tutti, deceduti in giovane età.

Certo che i cinquant’anni dei Goad si sentono tutti nella loro maturità musicale, in particolare in quest’ultima produzione dove il suono rimanda spesso ad altrettante grandi band come i Van Der Graaf Generator, i King Crimson, i Genesis, la PFM ed il tocco alla Procol Harum che non manca mai, ma senza mai emularli; e già perché come queste band i Goad si meritano l’olimpo italico del progressive rock e son solo quello. E il bel connubio di concept, psichedelia e progressive fanno capolino, come nei precedenti Masquerade, The Silent Moonchild e Landor anche in questo nuovo e davvero splendido Titania. In fondo, Titania, sembra essere il seguito del precedente album La Belle Dame con nuovi pezzi basati sulle poesie di Keats, Goad e Poe ed i riferimenti a Sogno di una notte di mezza estate.

Produttore esecutivo del nuovo lavoro dei Goad, Titania, è Francesco Palumbo della My Kingdom Music con l’album che è stato registrato presso lo studio Buccinaccio di Firenze e poi mixato ed editato  da Max Cirone a Roma presso i Garbatella Studio. Ad accompagnare Maurilio in questa nuova avventura dei Goad anche Gianni Rossi, fratello di Maurilio e cofondatore della band, alla chitarra, Paolo Carniani alla batteria, Alessandro Bruno alla chitarra, oboe, violino, sax e flauto, Francesco Diddi polistrumentista, Martino Rossi al basso, samples, effettistica psichedelica, cori e Max Cirone pianista, cantane e ingegnere del suono. Una bella compagnia davvero per un disco che come i precedenti dei Goad faranno ancora una volta la storia del rock progressivo italiano.

 

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