I Leatherette ed il loro esordio “Fiesta”

La voce di Robert Smith dei Cure è la prima cosa che colpisce all’inizio di questo bel disco, prima creatura dei Leatherette nostrana promessa band del modern post punk italiano. E Fiesta, il loro primo attesissimo album è un coacervo di suoni, quelli dell’incertezza e dell’ansia, dei lividi, della gioventù che esplode e si fa sentire grazie alla liberatoria voce rock di questa band. Di base a Bologna ma provenienti da altre città d’Italia, i Leatherette si sono conosciuti on line e si sono formati come trio – con il cantante/chitarrista Michele – quello della voce alla Smith, il bassista Marco e il batterista Francesco – prima di ampliare la loro line-up nel 2019 e accogliere a bordo Andrea, alla seconda chitarra, e Jacopo, il cui sassofono conduce allo stordimento generale e verso direzioni inaspettate. E se il titolo, Fiesta, e l’artwork dell’album sono un riferimento alle corse dei tori di Pamplona, il rock in esso contenuto è quanto di più viscerale si possa ottenere da una giovane band all’esordio. Tempi puliti e incisi sempre accattivanti sono il succo dei dieci pezzi contenuti in questo disco che cattura sia chi è abituato a certi suoni e chi li scopre per la prima volta. Ma anche tra il rock straripante di questo disco non mancano brani dolcificati come No Way e la stessa Fiesta che si fanno portavoce di un sound più funky e jazzato oltremodo avvolgente. Ed anche se l’elemento che cattura al primo ascolto è il sassofono, bello ed incalzante ad esempio in Cut, ci si ravvede poi quando il disco si trascina in altre simbiosi rock da quasi sperimentale dove, chitarra, batteria e basso dimostrano di avere tanta voce in capitolo. E l’essere sperimentali lo affermano loro stessi quando dicono: “Siamo molto sperimentali come musicisti. Spesso i componenti delle band si sentono limitati, ma noi al contrario ci sentiamo molto liberiSiamo forti, perché siamo in cinque: cinque teste, cinque paia di spalle, cinque agglomerati di muscoli. Avvertiamo il bisogno di rompere con qualsiasi routine abituale ed esprimerci in un modo che abbia un significato. Nessuno di noi potrebbe vivere senza fare musica”. In precedenza, i Leatherette avevano fatto uscire l’EP Mixed Waste, per We Were Never Being Boring Collective, inciso durante il lockdown in una sorta di processo di terapia comune, con le canzoni di Fiesta che sono antecedenti a quelle di Mixed Waste, poiché l’album era stato pianificato prima del covid e, sebbene da allora la band abbia scritto altre canzoni, voleva pubblicare questa prima serie di brani in un’unica opera. La loro stagionatura però non ne ha alterato il potenziale d’attacco; infatti, il tempo trascorso ad entrare nelle canzoni dal vivo e riscriverle prima della lunga session di registrazione, ha apportato, se possibile, più complessità e più passione. L’uscita di questo disco è prevista per il prossimo 14 ottobre, ma noi che lo abbiamo ascoltato in anteprima vogliamo qui raccomandarlo caldamente perché è uno di quegli esordi che prospettano non solo un bel futuro ma fanno esplodere la musica come non mai e dobbiamo dire che questi cinque ragazzi bolognesi, in Fiesta, loro opera prima, ci hanno messo tutto quel buon rock di cui sono capaci.

Bronson Recordings

Uscita prevista: 14 Ottobre 2022

Leatherette:
Michele (chitarra, voce)
Francesco (batteria)
Marco (basso)
Andrea (chitarra)
Jacopo (sassofono tenore, sintetizzatori) –    Sassofono soprano in Play: Matt Bordin

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