Masculine/Feminine degli Ostara’s Bless, ovvero i due volti dell’essere.

E’ da diverso tempo ormai che nelle produzioni musicali giunte giornalmente alla nostra attenzione, c’è sempre di più la presenza di lavori che si richiamano ai gloriosi anni ’70. Una volta ci si riferiva al ’68 culturale, quello dello scoppio delle proteste in Francia e poi in tutta Europa, per dire che da allora nulla era cambiato; poi giunsero gli anni ’70, altro periodo di fermento idealistico e politico, ed anche quello fu poi messo sornionamente da parte anche stavolta dicendo che nulla è cambiato. La libertà impone a chiunque di poter esprimere varie opinioni su questo o quel periodo, ma se ci sono riferimenti che ancora oggi sono richiamati da tanti beh, allora, quelli li si può trovare in alcune produzioni musicali di artisti che magari non avendo vissuto quei periodi in prima persona, ne sono stati comunque attratti e/o influenzati e non sappiamo poi per quale motivo. Voi ora vi chiederete perché tutta questa riflessione? Bene, ve lo spieho: ho ascoltato con interesse questa nuova produzione di Ostara’s Bless dal titolo Masculine/Feminine che nel lunghissimo double album mette in luce tutta quella che poi è la maturazione musicale di Paolo Messere, in arte Ostara’s Bless. Di questo lavoro ne avevamo annunciato l’uscita in uno dei comunicati che appaiono su questo sito, e ciò in attesa di poter attentamente ascoltare questa doppia produzione, un double album che spiazza dopo averlo ascoltato, e spiazza sia per i suoni che per la  mediterraneità in essi contenuti. Il doppio lavoro suddiviso in Masculie e Feminine, mette subito in risalto quella che poi è, alla fin fine, la ricerca di una nuova entità sonora che passa per la sperimentazione e la ricerca di note “mediterranee” come la provenienza di questi artisti. Infatti, Paolo Messere e Matteo Anelli, messi da parte gli abiti dei Blessed Child, scelgono di buttarsi in un nuovo caleidoscopio di suoni che corrisponde al nome di Ostara’s Bless. Ma ciò non toglie che l’esperienza precedentemente maturata non influenzi anche questo lavoro che ha la sorpresa di contenere mille sfaccettature, quelle di un vero e proprio collettivo musicale. Ventidue brani di un sonoro dark sound che abbraccia suoni di mediterranea origine dove la triangolare Sicilia sembra essere il mantra ispiratorio di questo lavoro che proietta chi ascolta in un vortice di musica senza confini. Masculine/Feminine, pubblicato dalla Seahorse Recording, raccoglie quei suoni “atroci” come i fremiti oscuri che a volte cancellano l’animo umano, suoni che viaggiano nei meandri oscuri più reconditi del cuore e della mente alla ricerca di spazio infinito. Se dovessimo scegliere tra i ventidue pezzi che compongono questo monumentale lavoro la cosa ci creerebbe non poche difficoltà perché, a nostro avviso, qui i pezzi sono così collegati tra loro, stilisticamente parlando, che sarebbe davvero complicato. Di certo, nella sostanza, quello che ci sembra di catturare ascoltando l’intero lavoro, è la costante differenza tra l’oscuro masculine e il chiaro feminine, e quella resa cromatica che trasporta i suoni da atmosfere futuristiche a passaggi arabeggianti, da ancoraggi sperimentali a ritrovati solchi musicali senza tempo. Già perché gli Ostara’s Bless con questa loro produzione fermano il tempo quando si ascolta l’album, un lavoro che ci mostra distintamente, attraverso le molteplici proiezioni sonore quelli che sono i due volti dell’essere: Masculine/Feminine!

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