Otto pezzi che fanno viaggiare e così The Abyss eye diventa il metal che ama il sinfonismo.
Sembra che la terra di Firenze sia sempre più la patria di un rock “maledetto”, un rock che viaggia a velocità supersonica su un solo binario, un rock che come un treno è quasi sempre pronto a sfuggire allo sguardo, un convoglio che viaggia a rock e che al suo passaggio ti lascia oltre che stupito, letteralmente “suonato”.