Iosonouncane – IRA

Tra speranza e distruzione, tra andate e ritorni, tra voli mentali e cadute corporee, un album immenso, un album come non ne ascoltavamo da tempo

Hiver ti fa subito sprofondare ti fa stringere a te stesso, quasi ti fa piangere per come esplode nella sua semplicità e nella sua potenza espressiva. Così si apre il nuovo album di Iosonouncane, un album che sorprende, colpisce, ti stende. In tanti mi hanno suggerito di  recensire questo “capolavoro” ma come si può recensire un album che parla da solo sin dall’apertura. Cinque anni di ricerca che hanno portato a questo immenso lavoro che tutti dovremmo ascoltare, anche chi non conosce Iosonouncane, anche chi non lo ha mai ascoltato, anche chi non sa che esistono artisti così completi ed evolutivi sulla nostra scena.

La concezione di questo disco, anzi di IRA, nasce dal voler e dal saper far incrociare suoni, sensazioni, cantato in lingue diverse che vanno dallo spagnolo, all’inglese, all’arabo, al francese quasi a voler dimostrare che non c’è lingua che tenga quando le musiche sono espressione del pensiero e dell’animo che esplodono quando si incontrano nel nostro universo che è unico. Un suono che lascia alla parola lo spazio necessario a completarsi.

IRA è un album che non ha limiti, un album che non ha confini, un album unico, inarrivabile, un album che dà una svolta a tutto il genere musicale italiano, un album fuori dai generi musicali, un album guidato da sensazioni mentali dettate dall’animo, un album che sembrerebbe non avere schemi ed invece è lo schema di scelte precise, musica ad alto tasso di intellettualità, musica che ci mancava un po’.

IRA trascina, IRA trasporta dove è difficile arrivarci con un ascolto disattento. IRA,  ti riporta all’interno di un meraviglioso viaggio sonoro dove si diventa un solo corpo  fatto di mente e note, e le scelte di questo disco da favola, immenso e grande, sono ineguagliabili. IRA non ha etichette, non può essere etichettato, è  suono e parole, è  pensiero; IRA è tutto quello che non siamo, tutto quello che non possiamo essere, IRA è il nuovo, unico.

Isonouncane, che poi è Jacopo Incani, ha prodotto un disco eccezionale, quasi un testamento umano, un requiem per tutti noi che non abbiamo più ideali, che non abbiamo più obiettivi se non l’autodistruzione.  Eppure le tracce di quest’album hanno la capacità di essere lette in diversi modi……tra speranza e distruzione, tra andate e ritorni, tra voli mentali e cadute corporee, un album immenso, un album come non ne ascoltavamo da tempo, un album che non vi potete perdere.

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