Order and disOrder: il disco d’esordio di Daniele Sollo!

Prog, rock, hard e fusion nel ricco album di debutto del poliedrico bassista. Un’opera corale con ospiti del calibro di Fabio Zuffanti, Luca Scherani, Stefano Agnini, Alessandro Corvaglia e molti altri 

“Il titolo dell’album mette in evidenza il concetto di “ordine” e disordine”, temi cari a diverse scuole filosofiche e alle teorie di Wilhelm Reich. L’ordine e il disordine sono profondamente legati, inoltre caratterizzano la composizione dell’album: elementi diversissimi fra loro – “caotici” – che generano un qualcosa di armonico, omogeneo, e viceversa”. Ha le idee chiare Daniele Sollo, artefice di un album d’esordio che prende spunto dalla filosofia e dalla psicanalisi per offrire all’ascoltatore un percorso musicale nuovo, personale, che organizza il caos – il conflitto o la dialettica tra ordine e disordine – e lo trasforma in album corale. Order and disOrder mette insieme numerose influenze e tanti ospiti, candidandosi così a lavoro imprevedibile, destinato non solo ai fan del prog-rock. Bassista di origine napoletana, classe 1978, amante di Frank Zappa e Genesis, Miles Davis, David Bowie e Pat Metheny, Daniele Sollo ha collaborato con Fabio Zuffanti e Höstsonaten (Symphony n.1: Cupid and Psyche), Luca Scherani (Echoes of Secrets – A Pink Floyd Tribute) e Stefano Agnini (Il Cerchio Medianico). All’indomani di queste esperienze Sollo ha portato a termine il suo album, nel quale il progressive si sposa con fusion e jazz-rock proprio grazie al confronto con questi importanti nomi del prog nostrano degli ultimi anni: “Sono obiettivamente dei “giganti” dell’attuale prog; da loro non si può che imparare. In effetti grazie a loro ho conosciuto il mondo complesso del progressive, anche perché, per estrazione, provengo dalla fusion e dal jazz-rock. Ho appreso la complessità dei linguaggi propri del prog, anche perché ciascuno degli artisti citati ha un “suo” modo di intendere il genere musicale”.
A cavallo tra prog, jazz-rock, fusion e hardOrder and disOrder è composto da sei brani nei quali Sollo ha diretto un parterre d’eccezione: Zuffanti, Scherani e Agnini, Alessandro Corvaglia (Delirium, La Maschera di Cera), Marco Dogliotti, Jason Rubenstein, Samuele Dotti, Maurizio Berti e Valerio Lucantoni (The Wormhole Experience), infine Domenico Cataldo con il quale ha curato gli arrangiamenti. “È stato un po’ come essere un regista che ha davanti un cast stellare da dirigere… A tutti ho fornito solo le linee guida da osservare poi, essendo tutti loro dei grandi musicisti, hanno avuto carta bianca nella realizzazione di ciascuna parte: hanno fatto “loro” i pezzi, ci si sono immersi e hanno dato vita alle esecuzioni presenti nell’album. Al di là di ogni considerazione personale di ciascun ascoltatore, i musicisti hanno dato tutto, hanno fatto un lavoro incredibile”.
Order and disOrder:
1. 11-IX-1683 (6:40)
2. Turn left (5:54)
3. A journey (11:20)
4. In my arms (4:00)
5. Anytime, anyplace (11:45)
6. Pavane in F# Minor (Gabriel Fauré) (6:15)

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