’70 x 100 – Il 1970 in musica raccontato attraverso 100 album + 4 saggi monografici

Il direttore di Open Magazine e caporedattore di Prog Italia con questo libro ci aiuta a capire meglio un anno fondamentale per la musica il 1970. Un libro che, dice, è stato scritto a più mani.

Con una introduzione a cura di Chris Spedding musicista, cantante, chitarrista, compositore, polistrumentista e produttore discografico che ha fatto parte di diversi gruppi tra i quali ricordiamo i Nucleus, ritorna nelle librerie il nuovo lavoro di Paolo Carnelli, fondatore e direttore del progetto editoriale Open Magazine nonché Caporedattore di Prog Italia. Col titolo’70 x 100 – Il 1970 in musica raccontato attraverso 100 album + 4 saggi monografici questo volume è il primo di una nuova collana editoriale (Musiche & Miti) che vuole raccontare gli anni storici della musica, senza confini di genere: nella scaletta dedicata al 1970 si trovano infatti hard rock e progressive fianco a fianco con la canzone d’autore, il jazz rock, il pop, l’avanguardia e la black music, con lo stesso gusto per la trasversalità che anima da sempre gli ascoltatori più curiosi. Il volume pensato, scritto e realizzato a più mani ricostruisce attraverso ben 100 dischi un anno, il 1970, in cui tanti generi musicali hanno forgiato quella che poi sarebbe diventata la musica del futuro nei suoi molteplici risvolti di genere. Infatti, alla realizzazione del volume hanno collaborato Davide Arecco, Stefano De Fazi, Domenico Di Giorgio, Simone Ercole, Paolo Formichetti, Massimo Forni, Vincenzo Giorgio, Martino Lorusso, Marco Machera, Roberto Paravani, Eduardo Pisani, Riccardo Storti, Donato Zoppo.

Beatles, ELP, Genesis, King Crimson, Nucleus, Lucio Dalla, Moody Blues, Black Sabbath, Robert Wyatt, Aznavour sono solo una parte dell’elenco dei titoli, talmente ampio e variegato, che porrà il lettore nella condizione di trovare nelle pagine qualcosa che sicuramente sia ama o è stato amato… e magari anche qualcosa di cui si ignorava l’esistenza. Con i quattro saggi monografici Carnelli invece ci conduce in quei processi evolutivi che all’inizio degli anni 70 governavano la realizzazione e la diffusione delle produzioni discografiche, sia all’estero (Pink Floyd, Robert Wyatt) che in Italia (Jannacci, Battisti).

Paolo Carnelli, se ce ne fosse ancora bisogno, dimostra anche stavolta con questo suo ’70 x 100 – Il 1970 in musica raccontato attraverso 100 album + 4 saggi monografici, come già accaduto con suoi precedenti lavori, come sia possibile condensare un’importante anno per la musica in un volume di 132 pagine, il primo di una lunga serie di manuali e monografie che Open Magazine intende dedicare alla musica come Paolo ha dedicato gran parte della sua vita giornalistica…e non solo.

Abbiamo posto alcune domande a Paolo su questo suo nuovo lavoro che rafforza ancora una volta l’idea e la certezza che il 1970 è stato, per tanti generi musicali, l’anno del bing bang per la musica anzi, per la nuova musica.

Perché un libro sul 1970?

Perché il 1970 è un anno straordinariamente importante dal punto di vista musicale. Le intuizioni che avevano caratterizzato la fine del decennio precedente trovano conferma e, anzi, deflagrano completamente, dando origine a un vero e proprio Big Bang: nuovi artisti, nuovi gruppi, nuove etichette discografiche, nuovi generi musicali compaiono all’orizzonte e popolano una scena che si fa sempre più variegata ed eccitante.

Chi sono i collaboratori che hanno partecipato alla realizzazione del volume?

Amici, innanzitutto, vecchi e nuovi, che si sono tuffati in questa avventura con entusiasmo. Ma al tempo stesso ascoltatori attenti e appassionati, desiderosi di condividere emozioni e tracciare percorsi, senza ostentazione. Di ognuno di loro è presente una breve biografia alla fine del libro.

Come sono stati selezionati i 100 dischi?

Mi piacerebbe dire che si sono selezionati da soli, ma non è stato così. Ogni collaboratore ha messo al servizio la sua esperienza, suggerendo un certo numero di titoli entro la propria area di competenza. Ogni indicazione è stata vagliata e ascoltata. Il criterio di selezione adottato non è stato solo meritocratico nè, tantomeno, dettato dal gradimento personale. L’obiettivo era quello di andare a ricomporre un orizzonte musicale sufficientemente ampio, permettendo al lettore di entrare idealmente dentro a quel meraviglioso flusso in divenire che era la Musica Rock nel 1970. Ecco perché nell’elenco dei 100 sono presenti anche titoli che trascendono dalla valutazione strettamente artistica, ma che riteniamo siano stati fondamentali per definire la carriera di un artista e di una band o addirittura un intero genere musicale.

Perché i dischi non sono elencati in ordine alfabetico di autore?

Perché sono elencati in ordine di pubblicazione. Questo è un elemento forte e nuovo: non serve un indice analitico, perché quella che vediamo passare davanti ai nostri occhi è una storia, il film di un anno pieno di musica. Di fatto ‘70 x 100 è un calendario in cui a ogni mese sono abbinate le rispettive uscite discografiche, andando così a ricostruire quel percorso, quel flusso di energia e di emozioni di cui parlavamo prima.

Perché per ogni album è segnalata una traccia in particolare?

Per dare la possibilità a chi non conosce un disco di inquadrarlo attraverso l’ascolto di un singolo brano, decidendo poi se proseguire o meno.

Cos’è Musiche & Miti?

É la collana di manuali e monografie a cura di Open Magazine, dedicata alla musica e ai suoi protagonisti, che inauguriamo con questo volume e che speriamo di portare avanti nel tempo.

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