King Gizzard & The Lizard Wizard: Infest The Rats’ Nest

Nuovo lavoro per gli australiani King Gizzard & The Lizard Wizard che con Infest The Rats’ Nest sembrano vogliano dare una svolta alla ormai consolidata reputazione di band prolifica che dal 2012 ad oggi ha realizzato ben quindici album.

La band rock australiana dei King Gizzard & The Lizard Wizard giunge con Infest The Rats’ Nest alla quindicesima produzione, la seconda in ordine temporale in questo 2019. La loro è ormai una consolidata reputazione di band prolifica se si guarda al numero degli album realizzati finora che hanno mantenuto la media dei due ai cinque album (come accaduto nel 2017). Musicalmente Infest The Rats’ Nest rappresenta una svolta rispetto al suo predecessore Fishing For Fishies, in quanto il messaggio che gli australiani vogliono farci giungere è ancora politico. Infatti, in Infest The Rats’ Nest la band tratta il tema del disgusto ed il disprezzo contro la razza umana da sempre ottusa ed avida, capace solo di marciare inesorabilmente verso il proprio annientamento alimentato dalla distruzione del mondo ecologico. E questo pensiero è espresso già dal brano di apertura, Planet B che rappresenta una sorta di inno alla ricerca di un nuovo pianeta su cui rinascere così come Mars For The Rich rappresenta la fuga verso il pianeta rosso di chi ha la possibilità, mentre coloro che non possono permettersi l’acquisto del biglietto per il viaggio sono ormai destinati all’inesorabile fatalità della morte. E sulla linea rockeggiante che viaggia tra Metallica ed altre band giunge Organ Farmer un pezzo che analizza i modi con cui l’uomo tende a distruggersi, un disfacimento che viene descritto con un rock dissacratorio e dissacrante allo stesso tempo. Il successivo Super Bug è un cambio di ritmo e di composizione in cui è quasi impossibile riconoscere i King Gizzard perché fatto di un rock alla Black Sabbath condito di influenze preistoriche di hard rock. Con Venusian 1 siamo invece in pieno trash metal un pezzo dove l’uso della chitarra oltre che ad essere adatto al contesto è allo stesso tempo tempestoso mentre con Venusian 2 il rock si fa sempre più martellante e dissacratorio, quel dissacratorio che caratterizza il sound di questa band australiana che viaggia tra hard, trash e metal. Chiudono Self-immolate ed Hell, quest’ultimo pezzo incredibilmente vicino ai suoni degli Slayer. Infest The Rats’ Nest è un album dal sapore concept che avrà probabilmente un’influenza culturale anche in futuro.

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