Michele Conta – Endless Nights

L’ex della Locanda Delle Fate, gruppo tra i più influenti nel panorama rock italiano, si ripresenta dopo un lungo silenzio con un disco pieno di atmosfere semplicemente perfetto. Al disco collaborano grandi nomi del panorama rock internazionale

Sembrava che tutto dovesse terminare con un Crescendo, l’ultimo brano che Michele Conta compose per la Locanda delle Fate, ed invece dopo un bel po’ di tempo il medico musicista che tutti conosciamo dà alla luce il suo primo lavoro da solista, Endless Nights, un disco che viaggia tra rock prog e quel classicismo che da sempre ha distinto la sua musica. L’ex della Locanda ha cercato, per questo suo lavoro, la perfezione del suono registrando presso gli Abbey Road Studios di Londra, con una gestazione davvero lunga in cui Conta ha messo tutto sé stesso nella cura capillare di ogni dettaglio. Le musiche poi sono state completate con il coinvolgimento di alcuni musicisti scelti dal dottore-musicista, tra i quali risalta Gavin Harrison alla batteria, attuale percussionista dei King Crimson ma con esperienze anche nei Porcupine Tree, ed altri, non meno importanti, come Lele Melotti sempre alla batteria, Ermanno Brignolo e Marx Arminchiardi alle chitarre, Simone Lampedone, e Frank Arlwright quest’ultimo già supervisore dei Coldplay e collaboratore degli Oasis. Conta In Endless Nights, dà libero sfogo con tutta la propria conoscenza musicale a nuove scritture cercando di disfarsi di quel passato “locandiero” che era stato contraddistinto da troppe arie barocche, da stesure complesse e da testi raffinati e colti. Un po’, insomma, come se Conta si sia tuffato in un mondo come il nostro che corre ma che deve anche fermarsi a riflettere. Ed è così che Endless Nights diventa lo specchio di quei cambiamenti avvenuti negli ultimi cinquant’anni ed in particolare in quel periodo in cui la musica ha segnato l’inizio di nuove epoche. Questo disco, che è anche primo da solista, si pone nel bel mezzo di un periodo musicale – quello attuale – dove i generi tendono a superarsi l’un l’altro anche per la velocità della nuova epoca internettiana in cui viviamo, mentre il medico musicista tende invece ad andare controcorrente cercando quell’unione di note che con l’apporto anche dei grandi musicisti di cui si circonda, gli riesce nel migliore dei modi. Già dal brano di apertura E’ nell’aria, il suo susseguirsi di note pone questo pezzo tra il prog rock più apprezzato oltreoceano ed il forte classicismo di cui viene intrisa la partitura, un classicismo che non deborda mai ma che invece eleva tutta la scrittura musicale dell’artista ad essere grande grazie anche al fantastico apporto di Gavin Harrison che tocca la batteria con lo stile unico che gli appartiene …. e ciò senza nulla togliere a tutti i musicisti che accompagnano in questo viaggio il grande Michele. Endless Nights è un disco che oltre ad essere ascoltato va assaporato e tenuto in notevole considerazione; un disco che pur nascendo da un forte contrasto, è sorprendentemente armonioso, equilibrato e riflessivo. Finalmente non siamo di fronte ad una produzione per mantenere il passo coi tempi, bensì ad una concezione di musica libera ed autonoma che risalta quel ritorno in grande stile di un musicista medico che sa bene come prendersi cura della musica, quella con la M maiuscola. Michele lo ha sempre dimostrato sin da quando, un po’ più giovane, era con la Locanda delle Fate: un importante punto di riferimento per il rock nostrano, che ora, lo è diventato ancora di più con questo lavoro solista intenso e piacevole.

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