Le Orme – Ad Gloriam

La leggenda dice che Le Orme, band di Marghera, hanno lasciato nel nostrano rock un’impronta indelebile che ancora oggi mantiene la sua influenza. E l’album d’esordio del gruppo che è giunto ad essere paragonato a mostri sacri come gli ELP, Ad Gloriam, fu il risultato di una perfetta fusione tra beat e psichedelia. Pubblicato nel 1969 in piena contestazione studentesca, il loro fu un esordio che fece discutere i molti addetti ai lavori sulla qualità del lavoro e sulla fusione di generi che per l’epoca erano considerati il massimo. Ad Gloriam è un disco fondamentale non solo per il rock di casa nostra ma anche per tutto il  progressive europeo che iniziava a muovere i primi passi. Ed è proprio l’influenza di quell’anno, il 1968, che caratterizzerà anche il futuro delle nuove tendenze musicali che si coaguleranno nel giro di appena un anno in quello che fu il festival dei festival, Woodstock. Già dalla copertina Ad Gloriam si presenta in una veste psichedelica, probabilmente ispirata un po’ dalla pop art di Warhol perché, il collage che la compone, richiama un po’ certi lavori del re della factory. Ma anche nelle composizioni di questo disco ci sono richiami al mondo anglosassone come accade ad esempio con Fiori Di Giglio che riporta a certi passaggi alla Penny Lane anche se il cantato pur essendo in italiano, ci fa ripiombare, musicalmente, in territori stranieri. Ad Gloriam è nel suo complesso fatto di psycho pop incrociato al rock tipicamente italiano, con molti effetti accompagnati da organo e chitarra che si uniscono nella composizione di melodie di tutto rispetto. L’equilibrio è infatti il vero risultato di Ad Gloriam, un risultato che non mancò di attirare l’attenzione di tanti, in particolare del pubblico che, all’epoca, scoprì quanto con questo gruppo il rock tricolore sarebbe diventato in futuro (nonostante gli assestamenti della formazione). Ed infatti, Le Orme, sarebbero diventate in futuro una delle band rock progressive più conosciute ed influenti anche nel panorama internazionale. Ma, nonostante il disco sia più vicino al beat, la strada che la band veneta traccia apre, ed aprirà in futuro, verso nuovi orizzonti che da una psichedelia quasi elementare porterà Le Orme a realizzare dischi capolavoro che hanno segnato il rock italiano e sono stati anche fonte di ispirazione per tante altre band, anche straniere. Già dal pezzo di apertura, Introduzione, si percepisce quanto l’influenza di formazioni più blasonate sia presente nella testa dei componenti infatti, proprio Introduzione richiama un po’ certi inserti di natura pinkfloydiana, mentre con il pezzo da cui il titolo dell’album, Ad Gloriam, l’influenza è molto più quella di un beat unito ad una psichedelia ancora in fase di perfezionamento. Con Oggi Verrà, invece, assistiamo ad una specie di anticipazione di ciò che Le Orme saranno dopo quest’esordio ed in particolare quando la formazione si stabilizzerà sui tre componenti. Il passaggio successivo, quello di Milano 1968, è un’immersione nella psichedelia più pura e con un testo che si amalgama bene anticipando di gran lunga atmosfere ormeiane che verranno. Ad Gloriam resta comunque un album storico per capire dove e come il nostro rock tendeva a muoversi incorporando e sviluppando quanto accadeva soprattutto nel Regno Unito. Le Orme, possiamo dirlo con certezza, è il primo gruppo che intraprende una nuova strada che porterà la musica italiana ed il rock in particolare verso mete che hanno poi aperto le porte ad altri grandi come loro. E così Ad Gloriam è diventato un disco dal quale non si può prescindere se si vuol capire il percorso del nostro prog rock, e non solo di quello.

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