Tortoise – The Brave and the Bold

Con questa produzione dei Tortoise, che vede la collaborazione di Bonnie Prince Billy, la band di Chicago avrebbe potuto tranquillamente fare il botto, ed invece quello che si presenta a noi è un disco scarno che nonostante la capacità di fondere gli stili del rock con quello del folk non dà il risultato atteso. Per noi che abbiamo dovuto riascoltare questa produzione per il nostro lavoro di recensione, bisogna dire che è stato come sottoporsi ad una tortura di genere perché qui siamo di fronte ad un lavoro che resta solo un tentativo di fare qualcosa di diverso dal solito e nulla più ma del quale, secondo la nostra opinione personale, se ne sarebbe potuto fare a meno. Eppure questo sarebbe potuto essere un disco davvero eccezionale perché in The Brave and the Bold ci sono alcuni pezzi come la cover di Bruce Springsteen, Thunder Road, che vale la pena di annoverare tra una delle migliori esecuzioni della band. Ciò che però ne vien fuori alla fine è il senso di una mera partecipazione da parte dei Tortoise a quella che è l’idea di Bonnie Prince Billy coautore di questo lavoro. The Brave and the Bold sembra nascere come una produzione che grazie al contributo di Bonnie Prince Billy ha qualcosa di magico, una magia che si perde purtroppo nell’irruenza dell’elettronica dei Tortoise e delle chitarre che si dedicano ad un post rock d’impatto. Il disco è breve nella sua durata che non supera i quaranta minuti, ma ogni traccia ha comunque sempre qualcosa di diverso dal solito; ogni solco segue sempre una scrittura musicale diversa dove il sound dei Tortoise è quasi una contaminazione che non si sa mai dove porta. E’ così che accade che The Brave and the Bold è un record strano per come i Tortoise ci hanno abituato. Se prendiamo ad esempio pezzi come Pancho, quello che si può dire è la sua irrimediabile noiosità, (Some Say) I Got Devil è un lento come i balli di una volta quando era in voga il cambio dei cavalieri che avveniva consegnando un testimone al predecessore (la cosiddetta spazzola anni ’60), ma quello che si trova in questo album è qualcosa che sinceramente ci ha stravolto rispetto ai precedenti ascolti della band. The Brave and the Bold è una produzione strana, i pezzi sono lontani dagli originali e le cover eseguite sono fuori da ogni logica, un album davvero diverso dagli altri che lascia però un vuoto e ci fa porre una domanda …. Ma dove sono finiti i Tortoise che conosciamo? Se dovessimo dare un suggerimento a chi questa band l’ascolta per la prima volta, l’unico che potremmo proporre è “se vi avviate all’ascolto ed alla scoperta del post rock, The Brave and the Bold dei Tortoise con la collaborazione di Bonnie Prince Billy, questo è un album assolutamente da evitare”. Signore e Signori a Voi la scelta.

 

 

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