The Flaming Lips – Telepathic Surgery

Il ritorno dei Flaming Lips in questo 2019 viene celebrato con l’uscita di King’s Mouth, pubblicato il 19 luglio scorso, probabilmente in occasione del loro ventiseiesimo di attività, un disco dove si concentrano tutte quelle che sono le varie anime di questa band che non si lascia etichettare facilmente per il rock che propone. Chi è appassionato della band statunitense ed ha avuto modo di ascoltare il loro precedente Oh My Gawd, uscito nel 1987, si sarà accordo che Telepathic Surgery non è la psichedelìa che ci si aspettava, bensì un rock più classico che a volte sembra sconfinare in territori che fanno un po’ pensare ad un tentativo di ricercata sperimentazione. Potrà sembrare strano, dato anche i precedenti lavori, ma questo disco a volte appare monotono e noioso anche se, alla fine, è solo apparenza. Ed in molti sono a dire che questo, poi, è in realtà un album quasi da intervalli musicali, che dice ben poco sulle reali possibilità che i The Flaming Lips sono in grado di esprimere. In apertura, Drug Machine in Heaven, diventa da subito l’espressione più acida e contestataria del modo di fare musica di questo gruppo, che non lesina assolutamente nulla pur di far emergere la propria verve contestataria con due minuti di chitarrismo a tutto spiano ed una ritmica da brivido che ricordano un po’ alla lontana i Crazy Horse elettrici del canadese Neil Young. Con Right Now invece, pur mantenendosi su un rock “formato storico”, la band sprizza puro divertimento e lo si capisce da come il pezzo viene eseguito anche se, nei cori, certi Sex Pistols sembrano resuscitare …. ma è orami troppo tardi per la rinascita di nuovi zombie. Michael, Time to Wake Up ci appare un pò fuori luogo dopo quanto abbiamo ascoltato, un passaggio di schitarrata di soli trenta secondi che sembra aver ispirato il Lou Reed di Metal Machine Music anche se con quest’ultimo siamo su un altro pianeta. Chrome Plated Suicide è invece il classico rock di cui siamo stati sempre innamorati, un rock che ci riporta indietro nel tempo a band che in passato hanno calcato il palco di Woodstock …… come gli Who o loro simili ma anche con certi richiami a quelle passeggiate psichedeliche velvettiane, o a quel richiamo vocale che ricorda un certo signor Syd Barrett. Hari-Krishna Stomp Wagon (Fuck Led Zeppelin) che con i suoi affascinanti riff sostenuti da un ritmo semplice di batteria con il basso che interviene a riempire i vuoti, fanno si che questi sia davvero uno dei pezzi più interessanti di Telepathic Surgery. Quando arriva Miracle on 42nd Street si scivola semplicemente in pura psichedelia. Chitarra, basso e voce ricordano molto le andature psichedeliche dei Pink Floyd prima epoca, ed il pezzo è reso fascinoso ed attraente proprio da quell’andamento lento che è quasi una cantilena, anzi, una vera e propria nenìa sulla quale volentieri ci si lascia cullare. Con Fryin’Up il ritorno ad un rock che fu potrebbe sembrare scontato eppure, qui, siamo al momento giusto di un disco che anche se tra alti e bassi dice la sua, eccome! Così come viene enunciato in diversi siti, in particolare wikipedia, la traccia successiva Hell’s Angels Cracket Factory non è presente, mentre nel 2005 il disco fu rieditato in edizione limitata vinilica con l’aggiunta di proprio di quest’ultima della durata di ben ventitrè minuti. U.F.O Story  è uno dei pezzi che ci ha affascinato per la sua vena psichedelica e non serve a nulla descriverne la bellezza complessiva perché è sufficiente ascoltare il brano che è suddiviso in ben tre generi musicali. Ascoltare per credere. Con Redneck School Of Technology torna il rock che trascina, perchè capace di muoversi tra un certo filo punk con intrecci blues e da pure rock’n’roll, mentre con Shaved Gorilla si ritorna ad atmosfere più psichedeliche e semiacustiche che ricordano un po’ gli insegnamenti beatlesiani quando, il loro viaggio in India, portò l’inserimento del sitar in alcune loro canzoni. Un brano davvero diverso che si apre con una partitura d’orchestra che lascia pensare chissà a cosa. The Spontaneous Combustion Of John e The Last Drop Of Morning Dew sono due pezzi morbidi ma pieni di rock che lasciano intendere che ormai siamo giunti alla fine di questo fantastico viaggio psichedelico.  Chiude Telepathic Surgery uno dei pezzi sfavillanti ai quali i Flaming Lips ci hanno abituato. Qui il rock psichedelico è variopinto, non ci sono modi per sfuggire ad una sorta di ninna nanna dove generi diversi si fondono.  Ed è qui forse la bravura di questa band che sa viaggiare tra psichedelia, rock, acid, soft, classico. Non è da tutti, ma loro sono i Flaming Lips.

Ti potrebbe interessare