King Gizzard & Lizard Wizard – Fishing for Fishies

Di coraggio i King Gizzard & Lizard Wizard ne hanno avuto in questo nuovo disco, ma a volte, forse, è meglio fermarsi a riflettere un po’ perché spesso la fretta, anche quella di produrre un lavoro dopo tanti fin qui sfornati, a volte fa i gattini ciechi.

I King Gizzard & Lizard Wizard sembrava che si fossero presi una pausa sabbatica ed infatti, nel 2017 avevano sfornato ben cinque album, più o meno di qualità, per poi fermarsi completamente nel 2018 e tornare in questo 2019 con Fishing for Fishies prodotto da Flightless Records. Potevamo sinceramente avere un po’ più di tempo a disposizione per riflettere, ma il lavoro che i King Gizzard & Lizard Wizard hanno sintetizzato in questo Fishing for Fishies ci è apparso monotono, scarno, messo un po’ insieme da idee estemporanee del momento che comunque, al di là di disquisizioni tecniche, alla fine risultano anche divertenti. Ora in attesa di vederli all’opera all’Alcatraz di Milano il prossimo 15 di ottobre, addentriamoci in Fishing for Fishies che sembra gettarsi apparentemente nelle braccia di un rock ben più tradizionale. E con l’apertura affidata all’omonimo pezzo che dà il titolo all’album, Fishing For Fishies, si capisce già che i territori destinati ad essere percorsi in questa produzione non hanno i soliti canoni della band australiana. Il repentino cambio di stile dei King Gizzard & Lizard Wizard lo si capisce ancora di più nella seconda traccia di questo lavoro Boogieman Sam  che è un vero e proprio boogie dove il richiamo ad alcune sonorità bolaniane di vecchio stampo sono così chiare che è come risentire la presenza di un redivivo Marc Bolan. La terza traccia di questo Fishing for Fishies è interessante per la presenza di un pianoforte in  ….. primo piano, con le voci che creano atmosfere psichedeliche fatte di stranezze inusuali per la band di Melbourne. Ecco perché The Bird Song è poi un pezzo che può piacere o no, dipende dai punti di vista e dall’abitudinarietà all’ascolto di certe note. Con Plastic Boogie invece il rock’n’roll di stampo “giocoso” è un vero e proprio sciorinare irruenza sonora, bello a sentirsi come bello è il piede che non resiste a portare il ritmo. The Cruel Millenial esalta invece la chitarra come strumento principe del rock a tutto tondo, specie in un pezzo che è una via di mezzo tra rock’n’roll e boogie, ma niente di più. Forse lo slide e l’armonica sono, qui, gli strumenti che rendono giustizia ad un brano che, secondo noi, è mediocre e nulla più, ben lontano da quello a cui i King Gizzard & Lizard Wizard  ci hanno abituato con le precedenti produzioni che nulla hanno a che fare con questa del 2019. Su Real’s Not Real c’è ben poco da dire se non fosse per la bella miscela di rock dal suono distorto che risalta in tutto il brano di Fishing for Fishies, quasi una frittura mista dei pezzi che abbiamo precedentemente ascoltato dove, boogie e passaggi rock giocano ad alternarsi nella complessità degli strumenti su cui risaltano piano, armonica e guitar. Ancora boogie allo stato puro per aprire This Thing dove chitarre, synth, vibrafoni ed il solito pianoforte realizzano una ragnatela di tristezza nonostante la cadenza del pezzo sembra proporre una composizione musicale di tutto rispetto. Acarine, poi è un continium di sintetizzatori e mellotron, con la chitarra che svisa negli intermezzi sostenuti energicamente dall’armonica a bocca e dai cori della band che se per molti è il miglior pezzo dell’album a noi, sinceramente, lascia l’amaro in bocca ed un suono che, sinceramente, non piace. Insomma, non tutto è oro ciò che apparentemente luccica. Chiude Fishing for Fishies l’ipnosi accogliente di Cyboogie  che neanche come pezzo finale rende la dovuta giustizia ad un album che i King Gizzard & Lizard Wizard sembra abbiano prodotto solo ed esclusivamente per non perdere il passo con la loro strabordante produzione del 2017, e che solo lo scorso anno ha visto una leggera pausa. Certo, il passaggio dal rock psyhedelico a cui eravamo abituati con gli australiani, ad un boogie rock non può essere tralasciato. Di coraggio i King Gizzard & Lizard Wizard ne hanno avuto in questo nuovo disco, ma a volte, forse, è meglio fermarsi a riflettere un po’ perché spesso la fretta, anche quella di produrre un lavoro dopo tanti fin qui sfornati, a volte fa i gattini ciechi.

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