Pip Carter Lighter Maker – Treenity

Non li avevo mai ascoltati questi ragazzi modenesi che sanno come mischiare psichedelia, pop, garage rock, folk ma che hanno un comune denominatore, vale a dire certi amori come quello di Syd Barrett che traspare tutto dai pori di questo CD che ci è giunto. Certo che quel sound da swinging London qui è tutto palpabile come quella primitiva musica che ci riporta indietro a certi Kinks che abbiamo consumato sul piatto del nostro giradischi. E i Pip Carter Lighter Maker sono talmente aperti alle sonorità di quel periodo da essere giunti, con questa produzione che risale allo scorso anno, ad un bivio che li porta ad essere davvero…bravi. Poi, quella voce – al di là dei suoni – di Claudio Lippi che sembra essere il crocevia tra Barrett ed un certo Re Lucertola la dice lunga su come sappiano scegliere le giuste armonie e chiavi di lettura sonora. Per fortificare questo nostro pensiero è sufficiente ascoltare Day By Day, il secondo pezzo di questo CD, che richiama alla mente il volto e le sonorità, onnipresenti che Syd Barrett diede ai primi Pink Floyd. E poi, noi che siamo ormai degli habitué londinesi, ci sembra di essere ancora lì tra l’ultimo ed il prossimo…viaggio. E così con Mellow sembra di essere in Berwick Street a Soho raffigurata nella copertina di What’s The Story Morning Glory degli Oasis, una strada famosa a Londra per i negozi di dischi indipendenti. Qualcuno di voi si chiederà se il nostro è un viaggio nella musica o altro ed invece, il nostro, è un andirivieni di sapori e camminate per le vie della grande metropoli dove anche le pietre sono musica, basta conoscerne i mille luoghi che ne propone. Ma ritorniamo a questo bel lavoro capace di unire psichedelia elettrica a ballate folk che hanno il sapore d’altri tempi; l’album si presenta con una bella copertina che ispira ad un allucinogeno paesaggio e che sembra, se fosse stato realizzato in bianco e nero e non a colori, uno dei film monocolore di Warhol insieme ai Velvet Underground, un bell’impatto che lascia già presagire quello che ascolteremo all’interno del CD. Where Is The Love, il brano di apertura, già fa scaldare i motori di quel sound retrò anni sessanta che diede l’avvio all’era di uno “psichedelismo” a divenire e che definì non solo un’epoca sonora e giovanile; basta ascoltare il parallelismo della chitarra con gli altri strumenti ed in particolare una batteria suonata alla Charlie Watts, per capire di fronte a che tipo di atmosfera ci si trovi. La cosa più interessante di questa nostrana band, che potrà far molto strada se ne ha voglia, è la capacità di unire un sound semplice e d’atmosfera con una spensieratezza d’altri tempi ma anche con quella grande naturalezza che si addice tutta a questa band del modenese. Sarà forse la città emiliana a proiettare tutta questa scanzonata loquacità ad essere la molla che porta i Pip Carter Lighter Maker a realizzare dischi così? Lo speriamo perché questo ulteriore lavoro che si muove tra psichedeliche sonorità e folk elettrico merita un posto assicurato nei nostri, e speriamo, nei vostri ascolti. Bravi!

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