Reverendo Beat Man – 2018 – Blues Trash

Reverendo Beat Man è un’artista che sforna album come una macchina, un musicista che è sempre disposto a cimentarsi in una marea di stili e contrappunti purchè tutto corrisponda ad un suono che altro non è che rock. La sua vena artistica è fatta di contaminazioni, di stili che hanno alla base quel blues vecchio stampo che ha forgiato centinaia di artisti e nei quali ci possiamo inserire a pieno titolo il Reverendo. Lo dimostra ancor di più questa sua ultima produzione, Blues Trash, pubblicata nello scorso 2018, un mix dove si incontrano generi diversi che vanno dal blues al folk, dalla new wave al dark, al garage al rock’n’roll e chi più ne ha più ne metta. Ed è sufficiente ascoltare le dodici tracce che compongono questo lavoro per capire dove il musicista intende portare il suo pubblico. Già dal brano di apertura I Have Enought il rhythm & blues esplode in tutta la sua potenza un riff che non lascia scampo e  una voce che ne interpreta alla perfezione lo stile del genere. Qui, la caparbia esecuzione del Reverendo, ricorda molto da un altro musicista del genere, quel Captain Beefheart che è anche stato spunto per un altro grande come lo è stato Frank Zappa. I’m Not Gonna Tell You non si discosta molto ritmicamente dal brano di apertura, anzi sembra esserne la naturale prosecuzione con grazie ad una composizione che non si lascia per nulla intimorire neanche dal bell’inserimento di chitarra elettrica suonata in maniera molto sporca, quasi alla Keith Richards, quello più blueseggiante che si ricordi.  Altro innesto che muove il Reverendo a pescare sempre in stili diversi è quello di Today Is A Beatiful Day che ci riporta a composizioni alla Tom Waits, con un bel blues essenziale così come lo è, tra l’altro, anche il testo, semplice e cucito su misura sull’armonia che il Reverendo Beat Man è capace di creare. L’album del Reverendo pur continuando a muoversi su questa linea musicale vira poi su un tracciato completamente diverso, presentandosi con I’ll Do It For You – The New Wave che ha una linea marcatamente contaminata da musica messicana il tutto sostenuto da un guitar rythm che rievoca danze e sombreri ….blues….  In The White Wolf Is Back In Town il Reverendo Beat Man richiama il blues del grande Howlin ‘Wolf grazie a suoni pieni ed una scala armonica ripetitiva che fu il vero mantra del grande bluesman americano che ha contribuito ad avviare l’esplorazione del grande blues, quello cantato dai raccoglitori di cotone e degli schiavi negri. But I Love You, è un duetto con Nicole Isobel Garcia, che dà enfasi ad un pezzo quasi surreale, dove il suono della  chitarra in apertura sembra ripercorrere alcuni passaggi che spesso hanno caratterizzato le introduzioni ai brani più melodici composti dal grande ed indimenticabile Lou Reed. You Are  On Top ha tutta l’aria di un pop d’altri tempi, meglio ancora di un pezzo che sembra essere creato solo ed esclusivamente per la messa in onda via etere mentre, If I Knew ritorna a quel sound da rythm’n’blues da “cotton”. Then We Gonna Die si propone quasi come un pezzo di industrial dove testi che hanno a che fare con il satanismo si amalgamano in modo tale da formare un compact musicale che, anche se non urlato, ci riporta a certe atmosfere dark Ozzy. Qui tra teste mozzate e satanismi scivolanti ci si trova in una oscurità che non è però quella al quale siamo abituati.  Se poi si escludono i penultimi due brani, Love I Simple Dream che ricalca atmosfere che giocano tra dark e pietre rotolanti, e Looking Right Throught che richiama invece certe aperture alla Creedence Clearwater Revival, si giunge alla fine di questo lavoro che, come ne recita il titolo, è molto giocato tra semplici complessità che si rifiutano di abbandonare la carreggiata del buon vecchio blues. Per questo “Blues Trash” Reverendo Beat-Man ha scelto un gruppo di artisti con cui in passato aveva già lavorato, da Nicole Izobel Garcia, cantante messicana-americana, organista e percussionista di Los Angeles a Mario Batkovic  fisarmonicista classico e all’avanguardia, da Julian Sartorius, un batterista jazz e grande improvvisatore le cui abilità sono tutte presenti in questo lavoro del Reverendo a Resli Burri, un polistrumentista che oltre ad essere in una jam band con Beat-Man e Mario è nel gruppo funerario folk e surreale dei Blues The Dead Brothers e scrive musica per film e circo. Insomma una vera e propria moltiforme band che sa apporre il suo marchio alla produzione di Reverendo Beat Man che non lascia tempo per respirare altro sound se non quello di un bel blues, a volte semplice ed originale, a volte … parzialmente contaminato.

 

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