T. Rex – Futuristic Dragon

Questa raccolta copre quei dodici mesi che Marc Bolan trascorse in fuga dal fisco inglese insieme alla sua compagna Gloria Jones che nel frattempo era diventata sua moglie. E quel lungo periodo, per Bolan, fu infarcito di spaventose bevute e fiumi di cocaina, tant’è che la sua carriera aveva davvero preso una brutta piega. Infatti se con  Zinc Alloy And The Idden Riders Of Tomorrow Bolan aveva iniziato a perdere lo splendore di stella del glam rock, Bolan’s Zip Gun del 1975 e Futuristic Dragon del 1976, confermarono questa sua caduta libera. Futuristic Dragon, venne considerato da molti l’eclisse totale della stella Bolan soprattutto se si considerano la qualità dei brani che lasciano un po’ di stucco chi dei T. Rex è sempre stato un fan. Se prendiamo ad esempio pezzi come Dream Lady o Ride My Wheels, ci si accorge davvero quanto Bolan ed i T. Rex avessero ormai intrapreso quella via del declino che li stava lentamente trasformando oltre che nell’animo nel sound. Non è infatti da Bolan riempire di floride orchestrazioni i propri brani, ma accade anche che pezzi come My Little Baby portino in sé uno scioccante gusto retro pop che lascia allibiti se si considera quanto questa band abbia dato in passato. E non coinvolgono né convincono nemmeno i testi che pur se sempre semplici, stavolta lasciano un’incomprensibile vuoto supportato solo dal fatto che comunque sia anche qui c’è musica. Nonostante ciò però alcune riflessioni di genere ci convincono che anche in Futuristic Dragon qualcosa brilla; infatti se My Little Baby è come abbiamo detto un brano dal gusto retro pop, non manca comunque in esso un  bell’arrangiamento chitarristico che dona enfasi, così come accade per Calling All Destroyers che è un pezzo con un bel riff di rock garage stile anni sessanta. E continuando a riflettere sulle sonorità di questo album, anche Sensation Bouvelard è un brano che tende più a sfociare in un punk di prima mano mentre Dream Lady e Dawn Storm sono delle ballate che richiamano anche il periodo in cui questo disco venne pubblicato e che coincideva anche con l’esplosione di quel nuovo genere, la disco music, ai quali bene o male tutti gli artisti avrebbero poi guardato. Ma a parte le disquisizioni di stile, quello che porta ad una riflessione più approfondita è il fatto che Futuristic Dragon offre anche degli ottimi spunti di groove, spunti che ci portano ad affermare che qui insiste una sorta di evoluzione del glam rock più conosciuto. Certo, non siamo ai livelli del Bowie che conosciamo tutti, ma un parallelismo comune comunque c’è, eccome, solo che qui Bolan viene subito dimenticato mentre Bowie viene osannato. Eppure ci è sempre parso che proprio Bowie sia stato colui che di Bolan avesse preso il meglio, almeno in quel periodo fulgente di lustrini e luccichii…. Futuristic Dragon è probabilmente l’album più kitsch di Marc Bolan, malizioso quanto basta, piacevole fino ad un certo punto, divertente di sicuro. Il genio di Bolan porta con Futuristic Dragon ad una specie di scherzo musicale che nessuno si aspettava; magari l’album manca di quella solita genialità bolaniana, ma è comunque ricco di orchestrazioni che alla lunga ci trasmettono un folletto (Marc Bolan) travestito da genio che si diverte a pescare nei vari generi allora in voga, per presentarsi al suo pubblico in una veste inconsueta anche per lui. C’ è davvero divertimento auditivo qui e nulla più, ma Marc ci ha abituato a queste sue uscite…fuori dai binari; che lo abbia fatto per gioco o per altro, noi questo non siamo riusciti mai a comprenderlo ….. eppure Bolan è sempre Bolan, l’unica vera, incontrastata stella del Glam Rock. Che Futuristic Dragon sia stato solo un’album che spianava la strada ad una definitiva caduta degli Dei? La storia ha scritto quanto avvenne; se siete curiosi fate una bella ricerca o continuate a seguirci…..

 

 

 

 

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