Khan – Space Shanty

Si può in un solo disco avere tutto il progressive di Canterbury? Ebbene, questo è proprio il caso dei Khan; infatti con un unico LP pubblicato nel 1972, Space Shanty, la band inglese fu capace di realizzare una di quelle opere che restano a tutt’oggi incontrastate nel campo della produzione canterburyana. Certo che qui, in sole sei tracce, vi è tutta la forza e le capacità espressiva di band quali sono stati i Gong, gli Egg, i National Healt, gli Hatfield & The North, e basta a ciò la sola presenza in formazione di Steve Hillage e di un certo Dave Stewart che mostra di che pasta è fatto quando imbraccia lo strumento e propone riff blues, space, contagiando il tutto con una forte contaminazione jazz. Fatto sta che come band, i Khan sono molto più vicini ad uno space rock fortemente influenzato da suoni che richiamano anche i Gong quando, in quest’ultima band, entrò lo stesso Hillage …. insomma una sorta di precursori del tempo e del futuro prossimo ….. Ma al di là dei puri fatti storici che si possono trovare in rete, o attraverso la lettura di un buon libro, quello che qui va sottolineato in modo chiaro è che Space Shanty è uno dei dischi più importanti del prog-rock, un disco rilevante anche per la scena di Canterbury tutta, ed anche un disco fondamentale per gli sviluppi che offrirà a tante band che verranno dopo e sulla scia dei Khan. Altre volte abbiamo detto che ci sono gruppi che con un solo disco sono stati capaci di forgiare con la loro firma, a fuoco, la musica, ma qui siamo, almeno come disco e composizioni, sulla punta del K2, qui si raggiungono vette uniche per gli stili musicali che viaggiano tra jazz e rock ma con forti tendenze al classico. Se si fa caso ad esempio alla maestria con cui Stewart manipola il suo organo c’è solo da dire che ci troviamo di fronte ad un vero e proprio genio della tastiera, così come geniale è lo stile di Hillage alla chitarra, ed è probabilmente qui che risiede tutto l’acume di quest’album. E tutta la produzione è fatta di semplici melodie bombardate da inserimenti rock che danno spesso il via per delle jam session uniche nel loro genere perché si amalgamano bene con lo space rock, insomma un coacervo di suoni che è davvero un peccato che i Khan si siano poi sciolti dopo Space Shanty. Ma siamo anche consapevoli che se così non fosse stato, non sarebbero nate quelle altre band delle quali parlavamo all’inizio di questa nostra recensione, così come se non ci fosse stato quest’album, Hillage non avrebbe potuto perfezionare quello space che trascinerà poi nei Gong fino a farli esplodere del tutto. L’apertura dell’album, affidata all’omonima Space Shanty viaggia su un rock progressivo fantastico dove la tastiera, che viaggia incredibilmente in maniera cromatica, funge da tappeto a volte per la chitarra di stile quasi medievale, a volte per quella elettrica. Questo pezzo si fonde con gli intrecci emotivi anche di stile classico grazie a quelle armonie che è in grado di trasmettere. E Space Shanty si fonde perfettamente con un altro passaggio dell’album, Mixed Up Man of the Mountains, anche se qui è ben più espresso il lato rock della produzione, anzi con la bellezza della voce sembra di trovarsi di fronte ad un Gabriel che non canta con alle spalle i Genesis  ma i V.D.G.G. Infatti è proprio questo, secondo noi, il migliore passaggio dell’album per il modo in cui il brano è composto, una forma che richiama quanto nell’intero LP traspare. Space Shanty è un vero e proprio esempio di sintesi di generi, lo dicevamo prima, o almeno è un esempio di come diversi sottogeneri del prog possano essere strutturati per realizzare una grande musica, probabilmente di difficile assimilazione per chi non è abituato a tali ascolti, comunque fondamentale perché è da questi generi che si è poi sviluppato il futuro progressive. Infatti, qui si assiste alla sintesi di derivazioni sonore che si ampliano e si sviluppano quasi in forma matematica, e dico questo perché so che la musica sul pentagramma è pura matematica, niente di più. Ma se siamo in tanti a conoscere un lavoro di tal genere, perché questa è stata la produzione che ha reso celebre il grande talento di Steve Hillage, Space Shanty, unico lavoro dei Khan, è l’esempio perfetto di come fondendo jazz, space rock e Canterbury rock, si possa fare oltre che dell’ottimo progressive anche una sorta di apripista a quanto avverrà sulla scena in quella zona chiamata per l’appunto Canterbury. Questo è un disco che ha tutte le giuste credenziali per essere considerato un grande lavoro al quale, molte altre band della scena, si ispireranno. Non è solo un’opinione questa, fate un po’ di ricerche, e ve ne accorgerete; ma non dimenticate la cosa fondamentale …… ascoltatelo attentamente.

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