Traumsender: il pop alieno ed espressionista di Tenedle!

Sussurround pubblica il settimo album dell’artista fiorentino di stanza in Olanda. Dalla canzone d’autore contemporanea all’elettronica visionaria e onirica, un album indipendente che evoca messaggeri dei sogni e medioevo futuro. Ospiti Debora Petrina, Bert Lochs e molti altri  

TENEDLE Traumsender [Sussurround Live & Records 2018]

Alieno ed espressionista, elettronico e melodico, onirico e concreto, l’avant-pop di Tenedle colpisce ancora con il nuovissimo  album Traumsender (Sussurround Live & Records), che arriva a due anni di distanza da Odd To Love, l’album di omaggio a Emily Dickinson. Al secolo Dimitri Niccolai, fiorentino residente in Olanda da un decennio, Tenedle parte ancora una volta da uno spunto extramusicale come l’Espressionismo, ma dopo sei album è chiaro che l’avventura artistica del musicista toscano non separa la musica dalle altre aree del sapere ma si sviluppa come un tutt’uno, all’insegna della curiosità, dell’indipendenza artistica, del connubio tra comunicazione e ricerca, tra linguaggio di massa e sperimentazione, come testimonia anche il supporto di Solchi Sperimentali con Antonello Cresti.  Ideale anello di congiunzione tra David Bowie e Beatles, tra certo synth-pop di metà anni ’80 e quell’eclettismo ricercato e sofisticato alla David Sylvian, il pop colto, visionario e cinematografico di Tenedle trova in Traumsender una nuova, entusiasmante, definizione. Intriso sì di  Espressionismo, Traumsender prende anche spunto da una sorta di “Medioevo futuro”. Il titolo (‘Traumsender’ significa ‘speditore di sogni’) proviene dalla lettura di L’immaginario Medievale di Jaques Le Goff, nel quale il termine viene menzionato due volte sole nella stessa pagina, una breve citazione, pochissime righe, quasi una visione nel libro stesso. Il sogno, il clima onirico e surreale, l’esaltazione dell’aspetto emotivo rispetto al dato razionale penetrano fortemente nella composizione dei tredici brani, che Tenedle affronta con un approccio da regista o da pittore, più che da musicista. Il successo della campagna di fundraising avvenuta con MusicRaiser conferma la bontà dell’intuizione di Tenedle.

L’immaginario interiore dà forma al songwriting che di brano in brano mostra vari volti, spettrale e seducente, sinuoso e pienamente melodico. Nonostante i pezzi diano voce a un panorama intimo e personale, Traumsender è un disco di squadra, di gruppo, con la partecipazione di musicisti come Debora Petrina, Susanna Buffa, She Owl – Jolanda Moletta, Laura Taviani, Edoardo Bacchelli, Bert Lochs e Gabriele Marconcini, coinvolti in un incrocio di suoni ed esperienze che rende Traumsender un mosaico, più che un disco solista. «Per realizzare dischi speciali ci vogliono artisti speciali. In genere non scrivo in compagnia e non amo neppure condividere troppo presto il processo di produzione, ma a un certo punto ci sono canzoni che chiamano voci, strumenti, e devo assolutamente seguire quei “richiami”. Per fortuna sono circondato e continuo ad incontrare meravigliose persone e artisti fuori dalla norma, che continuano a farmi splendidi doni con la loro presenza».

Prima dell’uscita di Traumsender, Tenedle ha partecipato con i Piccoli Animali Senza Espressione – di cui ha prodotto l’ultimo album Sveglio Fantasma (2017) – al Premio Ciampi. Una presenza scontata per un artista come lui, definito più di una volta “cantautore contemporaneo”, eppure Tenedle ha difficoltà ad essere accostato alla canzone d’autore, benchè contemporanea. «In Italia non abbiamo premi dedicati a musicisti che hanno fatto elettronica o “altro” e soprattutto siamo davvero troppo “vecchi” e legati ai “genere”. Eppure con gli artisti stranieri non ci creiamo troppi problemi di genere. Io di sicuro non sono il tipico cantautore italiano, in Italia sono un “alieno” – non il solo intendiamoci, ma sono differente, altro. Se invece vogliamo considerare Peter Gabriel, David Sylvian, Bowie, Battiato o Bjork cantautori, allora sì, lo sono».

Traumsender ribadisce, se ce ne fosse ancora bisogno, il percorso anomalo, sfuggente, unico nel suo genere di Tenedle. Un artista alieno, senza dubbio. Ma se fossero gli alieni ad arrivare sulla Terra, cosa penserebbero di lui? «Se mai arriveranno gli alieni sarà solo per chiedermi autografi. Sanno benissimo il genere di musica che faccio, loro. Purtroppo non ci trovano, al momento i segnali vengono disturbati da canzoni ingannevoli tipo Across the Universe o 21th Century schizoid man o Ashes to ashes…».

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