Locanda delle Fate – Forse le lucciole non si amano più

Ci sono dei capolavori nella musica rock che restano tali anche quando qualcuno se ne ricorda solo in occasioni di specifiche ricorrenze. E’ il caso di Forse Le Lucciole Non Si Amano Più della Locanda Delle Fate, uno dei massimi capolavori del progressive rock italiano. In questi giorni si è parlato e si è letto sulla riedizione di vecchi lavori del Banco, ma ci sono gruppi che hanno lasciato il segno anche con poche produzioni all’attivo come, appunto, il caso de La Locanda Delle Fate. Attivi nel periodo d’oro del progressive tricolore (77-80), provenienti dalla zona astigiana, la band produce un solo album destinato a rimanere nella storia del rock italiano, Forse Le Lucciole Non Si Amano Più, che più che un album è un luogo dove i sette de La Locanda Delle Fate mettono in luce l’abilità tecnica nell’uso degli strumenti che si sovrappongono a melodie che danno voce a temi di un certo spessore anche culturale. E’ vero anche che a volte sembra di percepire suoni alla Genesis ed alla King Crimson, ma il periodo è quello e, La Locanda Delle Fate, è una band che non  ama scopiazzare, dentro questo lavoro c’è tanto del loro essere musicisti. Certo il fatto che il disco sia uscito nel periodo in cui il punk stava spopolando la dice lunga sulla forza della musica prodotta da questi ragazzi astigiani che sono stati capaci di ritagliarsi il giusto spazio nell’olimpo prog tricolore. La Locanda Delle Fate è una band che si ama o non si ama; la profusione di suoni, melodie, cambi di ritmo sono il loro modo di fare musica, di spiazzare continuamente l’ascoltatore. Il fatto stesso che per realizzare un siffatto lavoro ci sia voluto tanto tempo è il segno di una band che non ha voluto lasciare nulla al caso, ma che ha maturato ogni passaggio di quello che è stato poi messo sui solchi. E sui quei solchi ci trovi tracce, otto per l’esattezza, che sono uno splendore per il modo in cui la musica si muove, si perché qui si viaggia su influenze jazz, progressive e complesse partiture musicali che nulla hanno a che invidiare a band più blasonate del periodo. Le percussioni non sono martellanti, ma curate, limitate e posizionate al punto e nel momento giusto, e tutto sembra così equo in un disco che trasmette tenerezza, sentimento, ed una musicalità ben dosata che rendono Forse Le Lucciole Non Si Amano Più una fiaba. I testi, curatissimi, pur se complessi contribuiscono a rendere il disco una vera e propria opera classica, ma si lasciano anche sorreggere da una musica che trasforma il tutto in un sogno dal quale non ci si sveglia facilmente. Lo si capisce dai primi due brani, A Volte Un Istante Di Quiete e Forse Le Lucciole Non Si Amano Più che danno emozioni forti ed immediate grazie ad un accurato uso di chitarre acustiche e tastiere mai invasive né dirompenti. Un avvio che è musica d’autore anzi, poesia pura unita alla parola della musica. E se Profumo Di Colla Bianca diventa puro sogno grazie alle armonie che la sostengono, Cercando Un Nuovo Confine ci fa commuovere …. tanto da chiederci ….. ma questa è musica, sogno o realtà? Ed invece sono le voci che esplodono in un coro surreale ed unico; fiabe si, null’altro che fiabe dove le lucciole se non si amano più si rincorrono comunque. Sogno D’Estunno è anch’esso melodico, così come Non Chiudere A Chiave Le Stelle che pur se incute una certa malinconia conduce a riflessioni sulla nostra piccolezza di fronte all’immensità. Vendesi Saggezza, pur nella misteriosità che emana mantiene il modulo di quel sinfonismo che La Locanda Delle Fate ha spruzzato qua e là in questo disco-capolavoro, che nella produzione in cd si chiude con la bonus track New York. Sicuramente il disco trasporta atmosfere molto romantic-prog e fa sognare come solo i Camel ed i Pierrot Lunaire di inizio carriera avevano saputo fare, ma il fatto stesso che sia giunto al suo quarantesimo anno di vita vuol dire che è un disco senza tempo, un lavoro destinato a non essere mai dimenticato. Purtroppo, quello che dimenticheremo, ma ricorderemo sempre con affetto sono le loro esibizioni live che, come annunciato termineranno ad Asti il prossimo 9 dicembre, lo stesso luogo in cui i loro live erano iniziati. Speriamo che tutto ciò non sia un preludio ad altro, ma La Locanda Delle Fate ha detto che proseguirà in studio a lavorare. Allora, si amano ancora le lucciole?

 

 

Ti potrebbe interessare