Velvet Underground – Loaded

Era il 1972 quando Lou Reed affermò di aver realizzato una serie di hit che sarebbero confluite in Loaded. Una sorta di epitaffio che sanciva, di fatto, il suo definitivo allontanamento dai Velvet Underground. Il lavoro dietro a Loaded, realizzato dall’intera band ma come al solito nato da idee louridiane, rappresenta effettivamente per Reed il definitivo addio all’esperienza velvettiana che comunque, con questa produzione, lo aveva portato alla realizzazione di una serie di brani che nella stessa carriera di Reed, avrebbero fatto scuola in futuro anche per molte band. Le sessioni di registrazione, iniziate nell’aprile del 1970 furono abbastanza impegnative e l’intero gruppo velvettiano capiva ormai di trovarsi ad un bivio fondamentale per la carriera. Quel periodo, poi, coincideva con una serie di problemi che Lou Reed stava attraversando con la compagna  di allora Shelley Corwin mentre il resto dei Velvet Underground erano sempre più inchiodati nei meandri delle droghe. E così, mentre la lunga relazione di Reed con Shelley Corwin, la sua musa, era ormai avviata verso un lento declino i Velvet vivevano sempre più invischiati con gli effetti del consumo di droga tanto da sembrare di essere giunti al collasso d’insieme. Sempre nel 1970, anzi proprio all’inizio dell’anno, i Velvet Underground avevano firmato un contratto con la Atlantic Records, mentre Moe Tucker, nel frattempo, era stata costretta ad allontanarsi dal resto della band a causa della sua imminente maternità. E così per proseguire nel lavoro compositivo,  i Velvet Underground ricorsero al naturale sostituto della Tucker, il fratello minore di Doug Yule, Billy. Purtroppo, nei Velvet, gli attriti tra Reed e Sterling Morrison continuavano influenzando negativamente la ricerca musicale in cui la formazione si era avventurata. Ricercando tra i materiali d’epoca a nostra disposizione, abbiamo scoperto una dichiarazione di Yule che conferma, di fatto, quanto abbiamo fin qui affermato: “Molte delle canzoni erano state riprodotte in diretta ma le versioni effettivamente registrate erano completamente diverse da quelle composte. Se ci rifletto un istante mi sembra di ricordare che la necessità fondamentale all’epoca era quella di produrre un condensato di canzoni di successo”. Tutti i brani presenti in Loaded fanno risaltare la raffinatezza estetica della band che è proiettata sempre più tra il sound tipicamente velvettiano e la musica avanguardista delle prime due produzioni. Ad esempio, Sweet Jane e Rock’n’Roll nella loro semplicità sonora, dove gli accordi principali sono il RE, LA, SOL, Sim, danno già il senso dell’intero lavoro e di quello che gli ascoltatori troveranno nel long playng. Infatti, Lou Reed con Sweet Jane tende a descrivere le differenze esistenti tra uomini e donne, conservatori e liberali, impiegati e così via, ma lo fa quasi a sostegno di ciò che egli è effettivamente. Complesso e forte è invece Rock’n’Roll , un pezzo capace di trasformare la musica con cambi ritmici dall’inizio alla fine ma in grado di far aleggiare la prospettiva che, a volte, la musica può anche salvarti la vita. Cool It Down è invece un ritorno al pop sostenuto da un bel pianoforte quasi una anticipazione di quella New Age che rappresenta un’altro esempio di brano che Reed propone in quest’album. Head Held Hight è invece un divertente boogie mentre appare come una farsa la successiva Lonesome Cowboy Bill, probabilmente uil brano che colpisce di meno. Il cambio di atmosfera avviene con la bella Train Round The Bend per giungere, forse, all’apice di quest’album con Oh Sweet Nuthin dove Sterling Morrison sfodera un bel chitarrismo in sintonia con gli ampi inserti di un Reed sempre più motivato. Ma in Loaded è l’apporto da polistrumentista di Doug Yule che è così notevole da essere considerato effettivamente la solida base di tutto il work. Probabilmente a Loaded manca il marchio di fabbrica, vale a dire una struttura ancorata ad una storia lineare,  ma il risultato che i Velvet Underground si attendevano con quest’album era forse quello di volersi imporre commercialmente. Crediamo che ce l’abbiano fatta fino ad un certo punto perché un disco che contiene brani rock come Sweet Jane e Rock and Roll, al contrario di quanto ne pensava il solito Lou Reed, venne considerato ed è tutt’ora considerato un capolavoro. I suoni rock, i suoni pop, un’autobiografica louridiana rendono Loaded, ancora una volta, non un capolavoro come i precedenti ma un ulteriore perfezione di quanto i Velvet Underground hanno rappresentato e rappresentano ancora oggi.

 

 

 

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