Alice Cooper – Flush The Fashion

Alice Cooper è un artista che è sempre stato bravo ad adattarsi al cambiamento continuo delle tendenze musicali e così, visto che viaggiamo nel 1980 anno in cui new wave e punk erano in costante aumento, eccolo apparire sulla scena con un nuovo lavoro musicale, già anticipato da Lace & Whiskey.

Flush The Fashion, dodicesimo album in studio pubblicato nel 1980 per la Warner Bros, appare però come un esperimento riuscito solo a metà, come un lavoro tentato e non compiuto, un’ operazione che in parte delude.

Come da sua consuetudine,  Alice Cooper si circonda di ottimi musicisti, ma nonostante ciò, anche se in questo album danno il loro contributo Davey Johnstone alla chitarra noto per aver lavorato con Elton John, Fred Mandel che in seguito sarà in formazione con Supertramp e Queen, John Lopresti e Dennis Conway entrambi provenienti dalla band di Elton John, il lavoro non risulta essere poi così eccelso come il precedente.

Ma anche qui le novità non mancano: oltre ai tipici suoni che hanno caratterizzato lo stile Cooper, qui sono spesso utilizzati anche i suoni elettronici, e quelli più conosciuti che danno all’album un risvolto schematico che abbiamo già trovato in Lace & Whiskey.

Certo che la stranezza con cui Alice Cooper colpisce, ci fa pensare e riflettere sul fatto che se l’artista avesse voluto inseguire un po’ di più questo suo modo d’essere, oggi avremmo un sound cooperiano ben diverso (forse) da quello per il quale è conosciuto. Lo dimostrano i toni distorti ed il sottile background che fanno da superficie alla vera realtà di questo album che presenta una voce, quella di Alice, estremamente bella anche nell’intonazione.

Flush The Fashion rappresenta un’ulteriore cambiamento per il Cooper che conosciamo, un album nel quale il timbro cambia per abbracciare le nuove influenze punk emergenti ed i suoni elettronici; ma è anche il solito viaggio che Alice Cooper compie nell’esplorare con umorismo i margini della società. E non finisce qui: nonostante sia un album “strano” molte sono le band che lo citeranno come il lavoro che è stato in grado di influenzare il loro sound come ad esempio gli Smashing Pumpkins.

Strano a dirsi per un album in cui sì ci sono le idee del re Alice, ma ci sono anche momenti diversi, almeno musicalmente parlando; qui oltre allo shock rock ci trovi il garage rock, l’hard rock ed i suoni più cari all’Alice che conosciamo.

Questo è l’album che consacra Cooper come l’artista dei molti stili e dei diversi volti, il rocker che sa stare al passo coi tempi, con l’evoluzione dei prodotti musicali e con scelte quasi sempre azzeccate.

Potrebbe sembrare che stavolta non sia stato così ma Alice Cooper è fatto così, o lo si ama per quello che è o lo si ripudia, eppure la sua ricetta sembra ancora funzionare anche ai giorni nostri.

Flush The Fashion non sarà il prodotto che tutti si aspettavano, ma la miscela rock in esso contenuta ha comunque funzionato.

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