Alice Cooper – Billions Dollar Babies

Alice_Cooper_-_Billion_Dollar_BabiesCon Billion Dollar Babies, Alice Cooper affina il suono grezzo che aveva usato per la realizzazione del suo precedente lavoro in favore di un sound un pò più lucido, ciò grazie anche al super-produttore Bob Ezrin. Questo ulteriore passo in avanti ed il modo con cui la band e lo stesso Alice si propongono al pubblico portano tutta la band a realizzare un album che raggiunge ben presto la cima della classifica negli Stati Uniti.

Pezzo dopo pezzo, Billion Dollar Babies diventa il disco in cui Alice Cooper e la sua band emergono grazie alle migliorie apportate sia dal punto di vista vocale che da quello strumentale. Tracce come No More Mr. Nice Guy o Hello Hooray o Elected restano comunque tra i più grandi successi ottenuti da Cooper.

Nell’album sono inclusi anche un paio di pezzi che spesso sono eseguiti in scaletta durante i live quali I Love To Death quanto mai inquietante, e l’agghiacciante e macabra Sick Things.

Sembrava che nulla potesse fermare questa grande evoluzione della band di Cooper, purtroppo però le tensioni sono dietro l’angolo e, difatti, il gruppo sarà destinato a disintegrarsi dopo solo un altro lavoro. Certo che questo Billion Dollar Babies è indubbiamente uno degli album più riusciti, tant’è che resta uno dei più importanti nel panorama rock di tutti i tempi, un classico per eccellenza.

Apparentemente questo Billion Dollar Babies è stato proprio l’album che Alice Cooper aveva bisogno di pubblicare per continuare a mantenersi ancora sulla scia del successo ottenuto con School’s Out, ma è stato anche un album “cattivo”, da “brividi” grazie anche a canzoni come I Love To Death che è un inno alla necrofilia.

Indubbiamente Billion Dollar Babies è quanto di meglio Cooper sia riuscito a concepire nella sua lunga carriera (che continua ancora oggi, si ricordi il recente concerto di Milano), un album dal quale sono stati estrapolati diversi pezzi destinati poi a diventare delle vere e proprie hit radiofoniche.

L’album al primo ascolto salta subito all’attenzione per la sua musicalità con la chitarra ed il basso che sono il giusto mix a sostegno di tutti i pezzi, ma anche l’inserimento del pianoforte riesce a far bene la sua parte. In più la voce di Cooper risulta adeguata nel complesso equilibrio rock di cui l’album è portatore.

Tutto ciò è confermato sin dal brano di apertura Hello Hooray grazie ad una chitarra che si fa subito notare ma anche per la rifinitura del suono complessivo sapientemente imbastito da pianoforte e contrabbasso. Qui si vede che Alice Cooper è in piena forma, infatti la voce è splendida, poi un blues accattivante del solito Blen Buxton accompagna sapientemente il resto degli strumenti. Un pezzo davvero forte come solo il miglior Cooper sa fare.

Come al solito il Cooper che già conosciamo sin dai primi lavori, sforna sapienti testi oscuri come in Raped and Freezin’ dove è raccontata la storia di una donna inseguita nel deserto messicano completamente nuda, che rischia il congelamento e tutto ciò dopo che la stessa – sembra – sia stata violentata. Ottima, come al solito, la base strumentale, con una chitarra messa in risalto e sostenuta da un percussionismo che aggiunge ulteriore attenzione ad un pezzo tipicamente cooperiano.

Elected è invece un brano semplice ma con un testo che stavolta prende di  mira i politici e le loro false promesse; oseremmo dire che sembra realizzato più in questo periodo che nel ’73 ma si sa, le volpi perdono il pelo ma non il vizio.

Il pezzo che dà il titolo all’intero album, Billion Dollar Babies, è invece introdotto da una batteria cui vanno ad unirsi in maniera affascinante basso e chitarra, insomma il tipico trio hard rock. Qui la voce assume ben presto toni duri, drammatici ma anche estensioni uniche e l’apporto del coro lo troviamo ben inserito nella conclusione del pezzo quando lo stesso si avvia alla conclusione con uno dei più belli assoli di chitarra contenuti in questa produzione.

Unfinished Sweet è il brano più lungo del disco, aperto da un bel sound di basso distorto in modo strano. A metà percorso poi il sound si trasforma quasi in un bel suono psichedelico che rende il tutto fortemente interessante. Ciò dimostra un crescendo dell’ LP che a giusta ragione sarà giudicato come tra i meglio riusciti. No More Mr. Nice Guy ci sembra invece che sia una canzone davvero intelligente, la musica è allegra ma anche melodica e forse questa miscela ha contribuito a proiettarla nella Top 40 negli USA e nella Top 10 inglese. Il successivo Generation Landslide si rivela un gioiello unico nel suo genere tant’è che è divenuto poi uno dei preferiti dal pubblico nelle esibizioni live di Alice Copper & band.

Gli ultimi tre brani Sick Things, Mary Ann ed in particolare I Love the Dead sono la degna conclusione per un album che ha davvero meritato le posizioni guadagnate nelle classifiche.

Che altro dire? In questo capolavoro, c’è heavy metal, inni alla Chuck Berry, buon r’n’r, il meglio che si possa dare per un album che si è guadagnato un posto nella storia della musica giudicato anche come uno dei più importanti nel panorama rock di ogni tempo, un vero classico per eccellenza. Ma non è solo merito di Alice Cooper, il merito va anche alla grandiosa band che tenterà, proprio con il nome Billion Dollar Babies, una carriera che terminerà poi con la pubblicazione di un solo album proprio nello stesso anno,il ’73.

Ah che anni i ’70!

Ti potrebbe interessare