Il debutto di Alice Cooper il signore dello shock rock

pretties-for-youQuando nel 1969 viene pubblicato il primo album di Alice Cooper “Pretties For You”, le iniziali considerazioni che vengono fatte è che il lavoro in questione non aveva un suono ancora ben definito. Nonostante ciò alcuni brani di “Pretties For You” richiamano quell’epoca beat e folk che stavano comunque cedendo il passo a nuove esperienze che avrebbero portato nel rock più elettricità, più psichedelica e comunque esperienze nuove basate su tendenze comuni al blues ed al rock in genere. Di sicuro l’album apparve alquanto interessante per gli addetti ai lavori tanto da indurre un certo Franck Zappa a spingersi in quell’avventura di “produzione” che fece di questo “Pretties For You” un caposaldo della successiva produzione cooperiana.

Collocare un personaggio come Alice non è semplice; molti critici per la teatralità e la ecletticità dell’artista, inseriscono Cooper in quel filone del “glam rock” con la differenza di base che mentre tante band glam trattavano tematiche sentimentali, Alice Cooper ed il suo gruppo toccavano temi quali la tortura, la necrofilia, la morte, argomenti questi che faranno di Cooper il re di quel rock etichettato come “shock rock”.

Nell’album non mancano di certo spunti interessanti per riflessioni varie; infatti, ad esempio, “Pretties For You” pur rappresentando l’avanguardia del genere metal, offre un suono variegato che potremmo dire va da quello di Captain Beefheart ai Beatles ed a volte ci trovi anche suoni che richiamano gli Yardbirds come i Pink Floyd di Syd Barrett. Insomma un connubio perfetto di psichedelica e trash metal per un album a doppia velocità. E questa doppia velocità è di sicuro dovuta al protometal ed alla psichedelica presenti nel disco, una doppia velocità che caratterizzerà da quel momento in poi tutta la carriera di un artista che non ha mai stancato di stupire.

I nostri lettori si chiederanno il perché forse, ma i suoni che richiamano ai The Stooges sono elaborati a tal punto da diventare oltre che hard gli anticipatari della new wave.

Sarà che la presenza di un produttore come Frank Zappa abbia potuto influenzare la vena creativa di Alice Cooper, di sicuro però “Pretties For You” ha qualcosa in comune, ad esempio, con “Freak Out!” anche se quest’ultimo fondamentalmente diverso. Insomma un debutto coi fiocchi per un artista che fuori dal palco sarà sempre e solamente un uomo normale e semplice.

La musica di quest’album è tutto un programma al futuro: rock in crescendo, testi diretti ed immediati, intrecci tra rock e psichedelia, insomma con “Pretties For You” Alice Cooper si presenta e ad aprirgli la porta il grande Frank Zappa. Cosa si può volere di più per un album di debutto?

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